Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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ORA, MARIO!
(Grazie di tutto)
Sei stato sgradito ai più,
Italiano comune!
Magnificenza e decoro,
cornice d’autunno.
Descrivevi uomini deteriorati,
nei loro soliti vizi,
nelle loro scarse virtù.
Dimenticato dal tempo,
il ricordo degli anni
in cui fosti reduce,
di altri valori.
Ora soltanto
ricordi lontani!
Vissuti soltanto
in pellicole antiche
ed attuali,
per tutti!
Italiani che vissero
le età di ieri!
Ricordano bene,
un lampo improvviso,
di umiltà e genio,
mescolati in un film
che vive per sempre!
Adesso il ricordo dei molti colti, si accende,
ed interessa un Italia non da te raccontata
che ti aveva dimenticato
ed improvvisamente, ora ti scopre!
Claudio MORALDI