Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
« SEI QUIETA SEI VIVA | ascoltato il 22-04-2011 » |
IL BOCCHINO DELLA VEDOVA
Il Bocchino della vedova,
Che una volta era coperta di nero.
Era serio, era puntuale,
come un treno o un funerale.
Federica Laura Ignazia,
poverina si chiamava.
Così perché di tre padri,
non si sapeva di chi era!
di sua madre mestierante,
di ritorno dal lavoro,
stancamente e con affetto,
aprendo il cuore pronuncio,
queste parole:
“non importa la divisa,
in questo gioco non si muore”
Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!
con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!
Manca il verde e dopo e tutto!
Manca il verde solamente,
di lui c’è la speranza,
di una nuova e pur prolifica
quadruplice alleanza.
Che si fa come soldati,
come nuovi moschettieri,
che di mille baionette…
preferiscon le forchette!
Preferiscon le forchette,
di una tavola imbandita,
dove i piatti sono pronti
e la cena e già servita!
Di bicchieri tintinnanti
e piatti rifiniti in oro,
dove un uomo fugge via,
derubato, del “mio tesoro”
“mio tesoro” mi sorprendi,
“mio tesoro” crei assassini.
ed un cumulo di sciocchi
incompetenti,
di arrivisti e di burini.
Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!
con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!
Manca il verde e dopo e tutto!
No non è morir d’amore,
quando un giorno in ospedale,
ci lasciamo sopra il cuore,
forse è giusto protestare?
Non e un gesto coraggioso,
ma di un medico distratto,
che nel mentre accetta un dono
butta il sangue di qualcuno.
Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!
con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!
Manca il verde e dopo e tutto!
La giustizia non esiste,
o non è per tutti uguale,
voi chiedeteglielo a quelli,
che hanno una vita normale!
voi chiedeteglielo a quelli,
che hanno una vita normale!
voi chiedeteglielo a quelli,
che hanno una vita normale!
Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!
con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!
con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!
con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!
Manca il verde e dopo e tutto!
Claudio MORALDI