Unanime

tu


 Pulsano le parole che scorrono  come corda sulla tua schiena  mentre inarchi il respiro a cercare  un dolore che ti appartiene  e ogni colpo di frusta che pretendi  è delirio che disegna i suoi  graffi d’amore nella tua carne.  Gli occhi si perdono  dentro i tuoi seni rigogliosi  aspettando voraci di poter  suggere alla fonte del peccato  dai tuoi capezzoli alteri  che sfidano la mia lingua  lasciandosi sfiorare. Le dita hanno fame dei tuoi  pensieri e accarezzano ghiotte  le pareti umide del sogno  che attrae i nostri palpiti perversi  che si infilano dentro l’anima  a sguainarla dal fiato incandescente  che brucia la tua bocca. La corda incatena la tua brama  al mio destino e l’arma  esplora il tuo paesaggio penetrando i tuoi morbidi abissi  spingendoti oltre il buio  precipitandoti all’inferno agognato,                                                                        tu sei la mia Materia.