FUORI IL ROSPO!

ESSERE UN TRANS


 
L'altra sera ho visto Transamerica, un bel film che mi ha dato da pensare (e da "scaricare": bella infatti la colonna sonora!).La storia parla di un uomo, che da sempre si considera donna, che a una settimana dall'operazione "definitiva" scopre di avere un figlio... il resto del film non ve lo racconto, guardatelo perché merita, ciò di cui voglio parlare è l’argomento su cui il film si basa, la transessualità.Premetto due cose:- non ho alcun tipo di pregiudizio contro transessuali "veri"- ho pregiudizi (qui lo dico e non lo nego) sui transessuali che restano nel "limbo", cioè nè uomini nè donneE ora lasciatemi proferire parola.Ci sono persone che nascono nel corpo sbagliato.In Germania (tra lo scandalo generale alzato dai media, come è ovvio) un ragazzino è diventato ragazzina a 14 anni, perchè anche i medici (incaricati dai genitori) che l'anno "studiato" hanno ammesso che in effetti era molto più una lei che un lui e che prima ci si opera meglio è... esistono casi invece di uomini (per lo più sono questi a diventare trans quindi mi riferirò a loro nella maggior parte del testo) sposati e con figli che sentono di non stare bene come sono, e che di punto in bianco diventano transessuali, ammettendo che fin da giovani si sentivano a disagio nel proprio corpo ma che per un motivo o per l'altro avevano provato a fare la vita che la gente comune considera normale fino al punto di non reggere più la situazione...E qui penso a quanto debba essere difficile, quanta sofferenza debbano provare queste persone.Pensate un attimo di essere in quella situazione. Di considerarvi un estraneo nel vostro corpo, di soffrire per questo e non sapere che fare. Da una parte, se fai "outing" fai soffrire un sacco di gente, familiari in primis che se va bene ti accettano, ma se va male (per lo più purtroppo credo sia così) tagliano tutti i ponti con te trans e ti disconoscono come figlio/a. Se invece ti tieni tutto dentro, eviti sofferenze agli altri, ma ti autoinfliggi patimenti che, se sei veramente convinto del tuo essere diverso fuori da quel che sei dentro, sai non avranno fine.Ammiro coloro che “escono allo scoperto” e ancora di più ammiro i familiari che capiscono la situazione e appoggiano la scelta.Il pensiero comune vuole i “transgender” come gente malata psicologicamente, che a parte la prostituzione non ha altre strade da seguire. E’ quello che i media e una parte stessa dei trans ci vuol far credere. Ma penso a quanti invece una volta cambiato sesso non si vestono solo di lustrini e pailettes (vedi Amanda Lepore, colei della foto) ma anzi “rinascono” una seconda volta, e iniziano a vivere come sempre avrebbero voluto, normalmente, magari dovendo celare il segreto ai più per essere accettati e trovare un lavoro (i pregiudizi sono duri a morire) ma comunque finalmente a loro agio nel loro corpo “nuovo”.Donna che diventa uomo ed è felice.Uomo che diventa donna ed è felice.Uomo/donna che diventa una via di mezzo e… cos’è?Ecco, questi trans qui, che sono? Uomini che aggiungono il seno e non tolgono qualcos’altro nel basso ventre, donne che qualcosa al basso ventre invece se lo fanno aggiungere, ma si tengono buono anche il seno…Cosa sono costoro? Uomini? Donne? Ermafroditi artificiali?Queste persone qui non riesco ad accettarle. Per quanto mi sforzi di capirle, non ci riesco.Una sera in tv c’era un programma che parlava di transessualità, e tra gli ospiti (oltre a una lei diventata lui che mai e poi mai avresti detto che non fosse un uomo “originale”) c’era una trans una volta uomo che ha detto “mi sento una donna, appaio come una donna, ma il mio “coso” me lo tengo perché sto bene così”… beata lei/lui che sta bene così, ma per me è una cosa davvero troppo, troppo contro natura, una persona così per me avrebbe dovuto fare una seria psicoterapia prima di iniziare a gonfiarsi il seno e a farsi le cure ormonali. Per me si può stare da una parte o dall’altra, ma a metà strada lo trovo inconcepibile.Voi, che ne pensate?