ombra e fantasia

Oniric lesson


Mi sveglio con una forma emotiva ancora viva e presente che mi ricorda il sogno appena stroncato a causa di un rumore. La scena è uno studio, si tratta di un esame, di due vecchie amiche dell’università con cui ci siamo più volte trovati a studiare, di un presunto insegnante di chimica fisica dello stato solido, in realtà mai esistito in carne ed ossa, mero frutto della mia immaginazione onirica, dall’aspetto che ricorda tanto un po’ Freud e un po’ Pirandello. Un signore sui sessanta gentile ma purtroppo incline ad assecondare una delle mie amiche, la più incline delle due a sua volta a compiacerlo in atteggiamenti quanto meno discutibili. Sono in attesa dello stesso esame che sta affrontando la mia collega, puntualmente alla cattedra con foglio bianco da riempire durante il colloquio di commenti e riflessioni sui postulati e sulle relative dimostrazioni, quando scopro improvvisamente che alcuni passaggi consistenti in equazioni differenziali in effetti di fondamentale importanza, mancano al mio completo possesso. L’atteggiamento di lui è amichevole e rischierei di compromettere la sua stima nei miei confronti “giocandomela” all’esame, creando un pregiudizio negativo, in seguito sicuramente difficile da superare se venisse fuori proprio quel vuoto.Che fare? “Ma come, davvero non ricordi?“ mi dice l’altra amica che ha già superato l’esame, mostrandomi una sorta di rivista scientifica su cui ha trovato una perfetta sintesi per ripassare tutti i passaggi e le formule matematiche. “Sì è proprio inutile”, dico io, dovrei sperare che non me li chieda, o tornare direttamente alla prossima sessione (sapendo tra me però che il clima di confidenza amichevole e di predisposizione a un naturale atteggiamento “affettuoso” dovuto alla particolare combinazione di eventi non capiterà ancora). E ad un tratto ZAC! Drastico risveglio.Morale? Cosa mi suggerisce l’inconscio? Che sto “solo” vivendo uno strano periodo storico, che tante proiezioni e grafici rivelano il preludio a un altro momento difficile per tutti in condizioni in cui la sicurezza sanitaria non è massima, o anche altro? Una sottile intenzione richiamava alla tentazione di qualche strana corruzione dell’anima.. un po’ nel segno del grande Dostoyevsky; questo assecondare, il titubare davanti alla difesa di certi alti ideali per mero opportunismo e senso “pratico”: è solo l’inizio di una discesa veloce verso la perdita di ogni dignità. Devo ricordarlo. Bisogna lottare. Lottare per se stessi, per ciò in cui si crede. La morale alta contro qualunque senso pratico di risoluzione rapida dei conflitti. Ma c’è anche il tema della della delusione, sembra che emerga la voglia di non deludere chi nutre aspettative nei propri confronti, anche quando dietro ai grandi personaggi che si decide di prendere a riferimento si celano intenzioni non sempre encomiabili. Provo a ricominciare a dormire..