ombra e fantasia

Il tema della settimana è la fine, o meglio, è l'angoscia che la fine produce. Il dilemma è se vivere pensando che la fine arriva, presto o tardi, o se alienare del tutto il pensiero. Di fatto però.. se per un attimo la mente si avvicina all'idea del countdown, una terribile forma di ansia inizia a farsi avanti e incute una subdola forma di panico.. sottile e subdola.

Questi ultimi giorni sono caratterizzati da un dissidio. Esteriore o interiore? Non so ancora decidere, ma si tratta comunque di disordine. La mia casa, specchio della mia mente, è disordinata in questo periodo; molto. Quasi a ricordarmi che anche le mie idee hanno bisogno di una bella rassettata. Così tento di smontare e rimontare, sistemare, riorientare, ristabilire spazi e distanze. Amo la mia dimensione e voglio adeguare l'ambiente alle mie attuali esigenze. Sono vicino a un equilibrio, mi piace.

Il mio orecchio teso e in ascolto, ha udito ciò che solo nel più completo e lungo silenzio può cogliersi: l'eco di un tonfo lontanissimo, che dal fondo dell'animo sembra schiarire una verità a cui è difficile dar voce. Il dolore in genere matura, il lutto lo copre come una coperta, e un periodo di convalescenza aiuta ad uscire dalla propria ustione dell'anima. Altre volte però, come potrebbe succedere nella mia esperienza, sembra che venga soffocato, che sotto sotto l'organismo rimanga infiammato e di tanto in tanto spurghi sotto pressione lacrime e fame, sotto la pressione di esperienze forti, che non a caso vengono disperatamente procurate, quasi come per dare sollievo a quel perenne dolore.

Guardale le figure guardale, quelle rappresentative del tuo potenziale destino. Guardale e scegli quale attraversare come porta verso un sogno ancora aperto, di speranza, di luce, di pianto.

Un urlo, soffocato dal peso dei monotoni giorni che schiacciano il tuo senso di libertà, il tuo volo libero verso i sorrisi sterminati, la gioia, la vita.

Ed eccole li, puntuali, ti aspettano ormai incapaci di deludere, le figure della notte. Le misteriose anime dannate che ti spiano, ti scrutano, ti spogliano, per continuare a esistere nel loro limbo feroce e inappagato. O cuore solitario, non dubitare tu esisti, tu vivi, tu esulti, anche se a testimone di tanta voglia di condivisione sei solo tu, nel buio, a battere non curante del silenzio che ti avvolge e ti opprime. Godi della tua gioia, vivi dei tuoi battiti, sorprenditi della meravigliosa forza che ti sospinge!

Un tuo volto nuovo reso al pubblico forse non è che un volto. Non un elemento che avvicini più al vero, solo un elemento nuovo.. che magari anzi distolga, che forse soddisfi alcuni languori, alcune brame di mistificazione, che rendono più alti, più forti, i miseri.