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Post n°33 pubblicato il 27 Novembre 2010 da furanosio
Ho paura di me, ho una forte paura di non essere capace di avanzare. Una fottutissima paura di non superare i miei limiti, i miei ostacoli. Quelli che da sempre pongo tra me e il mio orizzonte. Non lo vedo l'orizzonte. Lo immagino forse. Fantastico su di lui e viaggio nelle possibili lande da poter visitare. Niente però, non vado, non percorro, non oltrepasso. Ho solo una paura che mi blocca. Paura di morire soffocato dalle mie stesse corde, quelle tese per salvarmi dal precipizio. Una rete, una trappola. Che sia rete? Che sia trappola? O solo una culla di salvezza?
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Post n°32 pubblicato il 08 Novembre 2010 da furanosio
Alcuni incroci dello spazio e del tempo, ci offrono la lama di una spada vecchia e arrugginita, che minaccia e a volte infligge terribili sofferenze. Quella lama può essere oggetto di odio, ma in lei si può anche riscoprire il motivo di una crescita della nostra persona, di un progresso verso la libertà. Il dolore in tal caso serve.Voglio credere che tutto ha una ragione, che niente è casuale. Decido di dare sempre un senso alle cose e alle azioni, persino quando è impossibile comprenderne gli sviluppi o le origini. Oggi imparo a ricordare quanto fugaci siano i brevi istanti di vita di ciascuno e quanto facile sia trascurarli, se non si ha alta consapevolezza del valore del tempo. Voglio godere di tutto, anche di ciò che solitamente trascuro. |
Post n°31 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da furanosio
Portami con te, nel tuo valzer infinito. Trascinami via magica stella venuta dall’oscurità. Parlami delle tue preghiere, dei tuoi sogni, delle tue musiche. Indicami la strada per sentire la totale libertà. Guarda nei miei occhi e sussurrami le leggi della vita, i segreti dei mondi sommersi, degli imperscrutabili silenzi. Voglio raggiungerti. Dammi una mano e accompagnami verso il tuo spirito prezioso.
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Post n°30 pubblicato il 29 Agosto 2010 da furanosio
L’altra notte ho sognato di andare a vivere in un nuovo appartamento, molto desiderato, di cui mi sono innamorato appena l’ho visto. Era in un palazzo in vetro, piano attico, con tantissimi negozi ai piani sottostanti. Tutte le pareti erano in vetro, dunque permettevano dall’esterno di vedere ogni fase del mio quotidiano. Persino il luogo destinato all’abbandono del sonno e all’intimità più nuda aveva le pareti trasparenti: unica stanza quella da letto, del piccolo appartamentino a sezione triangolare dalla grande, immensa parete a giorno che si affacciava all’esterno. E a mia volta io potevo vedere con uno sguardo tutta la vita che circondava la mia dimora. Un lusso forse, con i suoi arredi moderni e lineari, o comunque lo percepivo così; un azzardo, quasi al limite di ciò che una persona comune può solitamente permettersi. Tanto desiderato da averlo scelto. Per quanto tempo? Non è dato saperlo, probabilmente lo avrei lasciato prima o poi, per rintanarmi al domestico calore di un ambiente più ordinario, dalle barriere invalicabili, dai ritmi insondabili, dalle emozioni protette; ma al momento no, volevo viverlo, volevo goderne, eccitato dal conflitto tra pudicizia ed esibizionismo. Non so se le immagini proiettate dal mio Es sul profondo schermo delle visioni oniriche, possa servire più come richiamo a me stesso per una difesa dal mondo che osserva con crudeltà, assetato di morbosa ossessione per denudare il prossimo, o come stimolo per uscire più nudo che mai, verso un vento esterno, in cui trovare ristoro e pace. So che quella casa permeabile alla vista indiscreta, è l’ambiente che al momento soddisfa di più i miei bisogni.
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Post n°29 pubblicato il 21 Agosto 2010 da furanosio
Dopo durissime tempeste atte a decidere quale direzione il cammino dovesse prendere, sembra che il dolore dell’addio abbia avuto la meglio sulla voglia di restare a rinsaldare sicurezze e decisioni. Chi ne avrà utile? Colui che dal buio arriva, per stringere un nuovo sodalizio di stabilità e fiducia. I movimenti del cielo non sono da sapere, non rimane che seguire il proprio sentire. Mi abbandono alle volontà che stabiliscono il tragitto degli eventi. Che le lacrime cadano, che le stoffe consolino, che la forza dell’anima riesca a sanare tutte le ferite. Che la fermezza degli intenti riesca a portare avanti ogni disegno, ogni storia da scrivere.
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Inviato da: Mila
il 04/01/2012 alle 16:33
Inviato da: amoon_rha_gaio
il 27/04/2011 alle 14:32
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il 23/12/2009 alle 10:13
Inviato da: vale.cleo1978
il 19/07/2009 alle 18:11
Inviato da: vale.cleo1978
il 07/07/2009 alle 00:52