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Suspeito de Times Square colabora, mas motivação é incertaShahzad levava vida estável em Connecticut; declarações não dão pistas às autoridades

NOVA YORK - Faisal Shahzad, o paquistanês acusado de tentar detonar, no sábado à noite, um carro-bomba na Times Square, em Nova York, está cooperando com as investigações, o que levou ao cancelamento de uma audiência judicial marcada para ontem, disseram autoridades. O esclarecimento sobre suas motivações, porém, ainda é algo buscado pelas autoridades.

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Shazad levava uma vida estável, em um bairro residencial de classe média em uma cidade do Estado de Connecticut. Além de seus títulos em Economia e Finanças, o homem, que é filho de um oficial reformado da Aeronáutica paquistanesa, teria buscado uma "complementação" para sua formação, com um treinamento em explosivos no Paquistão.

Ele estava sob vigilância e seu nome havia sido incluído em uma lista de pessoas não autorizadas a embarcar em aviões. Apesar disso, Shazad, também cidadão americano, conseguiu entrar em uma aeronave que iria para Dubai, mas foi detido antes da decolagem no aeroporto internacional John F. Kennedy. Os passageiros que desembarcaram do voo horas depois disseram que tudo transcorreu com calma, pois ele não resistiu à prisão.

O secretário de Justiça dos EUA, Eric Holder, disse que Shahzad deu informações valiosas aos investigadores. "Pelo que sabemos até agora, é evidente que se tratou de um plano terrorista com o intuito de assassinar americanos em um dos lugares mais movimentados do país", afirmou.

O Taleban paquistanês chegou a reivindicar a autoria do atentado, porém as autoridades seguem investigando. O Exército do Paquistão não acredita que a milícia insurgente esteja implicada no ataque, disse nesta quarta um porta-voz.

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pochi posti dedicati e raggiungibili a fatica. e nessuna informazione sugli alberghiInterista ma disabile. Per me
la finale è «inaccessibile»L'Inter non c'entra. È il mitico Santiago Bernabeu che non è attrezzato adeguatamente

Franco Bomprezzi

IL GRANDE VIAGGIO - Perciò, appena ho finito di gioire per la fallita «remuntada» del Barcellona, ho cominciato a progettare il Grande Viaggio. Una piccola epopea, per me, a 57 anni, per la prima volta in grado di emozionarmi per una finale di Champions con l’Inter (38 anni fa non era pensabile un viaggio simile, e comunque ero un ragazzo…). Il viaggio sarebbe semplice, autostrada e poi un albergo senza barriere, nessun problema trovarlo in Spagna, dove per molti aspetti mi dicono che le persone disabili vivano meglio che in Italia. Grande e amara sorpresa, quindi, quando mi sono imbattuto nelle scarne informazioni trovate in Internet sull’accessibilità del mitico Santiago Bernabeu. Scopro con raccapriccio che ci sono sì e no una settantina di posti per i tifosi in sedia a rotelle, raggiungibili a fatica, e con l’aiuto di volontari, che di questa generosità d’animo si gloriano nel sito del Real Madrid. Nessuna informazione, in ogni caso, su come prenotare un posto per la finale. Dopo un giorno scopro che la questione è nelle mani della Uefa, che al momento non fornisce alcuna informazione, tanto meno nel sito Internet. Perciò, mentre i tifosi senza disabilità stanno soffrendo in attesa di sapere come accedere ai biglietti che saranno messi a disposizione di Inter e Bayern Monaco, ma comunque possono tranquillamente andare in qualsiasi posto dello stadio, io, e come me tutti i tifosi disabili, restiamo con un palmo di naso.

DISCRIMINAZIONE E CONVENZIONE ONU - Impossibile programmare un viaggio senza avere la benché minima speranza di trovare un posto accessibile e con una visuale dignitosa. In mancanza di questi requisiti minimi dovrò rinunciare al viaggio, e subirò una piccola discriminazione, in barba alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, approvata da quasi tutti i Paesi europei, Spagna e Italia compresi. Che fare? Attendere notizie, che forse non arriveranno mai. Solidarietà su facebook tanta, consiglieri comunali di Milano che presentano un’interrogazione per chiedere al sindaco Moratti di impegnarsi a risolvere il caso. Mi fa effetto aver creato la notizia, di solito noi giornalisti ci limitiamo a raccontarle. Dopo una vita da mediano, stavolta gioco in attacco, ma temo che non riuscirò a fare gol. A meno che…

Franco Bomprezzi
04 maggio 2010

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la società nerazzurra: «Non basterebbero due stadi»Caccia al biglietto per il Bernabeu
In settimana scattano le vendite
L'Inter: «Nei prossimi giorni forniremo le istruzioni
per l'acquisto». A disposizione 21 mila tagliandi

MILANO - Molti tifosi si stanno già organizzando. La caccia ai biglietti per la finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco è già iniziata. Per adesso, però, i canali ufficiali restano chiusi. Come spiega la stessa società nerazzurra sul proprio sito, «solo nei prossimi giorni saranno pubblicate le modalità di acquisto dei biglietti riservati alla nostra società». Il club avverte: «Probabilmente non basterebbero neppure due "Santiago Bernabeu" per ospitare tutto il popolo nerazzurro». Molti sostenitori interisti saranno insomma costretti a rinunciare a seguire dal vivo la sfida del 22 maggio. Non sarà facile entrare al Bernabeu, visto l'enorme numero di richieste. Il rischio, tra l'altro, è che l'entusiasmo spinga gli appassionati ad abboccare a qualche truffa. «È dovere della società tutelare al massimo la passione dei tifosi e i propri interessi - si legge ancora sul sito dell'Inter. - Essere chiara ed evitare che qualcuno imbocchi la strada sbagliata».

VENDITE AL VIA - Una parte dei biglietti è stata venduta da tempo. A marzo l'Uefa ha infatti messo sul mercato 11 mila tagliandi, a "scatola chiusa". Molti di quei biglietti sono dunque nelle mani di tifosi delusi (quelli del Barcellona, del Real Madrid, del Manchester United, del Chelsea...) ed è verosimile che siano presto rimessi in circolo. Su Internet sono già partite le prime aste, ma i prezzi non sono propriamente alla portata di tutti. Nei prossimi giorni saranno messi a disposizione dei tifosi i biglietti rimanenti: la capienza netta del Santiago Bernabeu è di circa 75.000 posti, Inter e Bayern Monaco riceveranno 21.000 biglietti a testa. Sarà allora che partirà la caccia vera e propria. E chi si è mosso in anticipo? Non è detto che ottenga l'agognato biglietto. L'Inter ha già comunicato ai club e ai vari coordinatori regionali e provinciali che soltanto nel corso di questa settimana riceveranno «apposita comunicazione riguardante i tempi e le modalità per effettuare la prenotazione dei biglietti della gara. Le richieste pervenute fino ad ora tramite e-mail e fax sono da considerarsi nulle».

Redazione online
03 maggio 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA