Ho già parlato, riportando il contenuto di un libro, delle persone che si accontentano delle briciole, che accettano di condividere la loro vita con partner distanti, che offrono loro poca attenzione , che non ci sono mai abbastanza, mai del tutto. E sono spesso donne o uomini gay che vivono un sogno; hanno bisogno soltanto di un intrigo mentale, di una figura idealizzata che resti irreale, purché permetta loro di sognare l’infinito, di sviluppare emozioni; di coltivare il desiderio nell’idealizzazione. Sono quelle persone che si cullano in un amore virtuale e lo rendono il loro scopo quotidiano, che scelgono una persona che non li ama abbastanza e che li tiene a distanza, mai completamente staccati, mai abbastanza vicino.Pensano che devono vivere questa relazione, rendendola il fulcro del loro affetto, dei loro pensieri, pensano che devono sperimentarla per intero ,la definiscono intensa anche se spesso intrisa di sofferenza. Le briciole , che ottengono in cambio, per loro sono come panini freschi di forno, mentre regalano all’altro certezza, dolci prelibati, cibo per l’anima, poichè investono tutto nelle loro emozioni: una garanzia. Sono felici di dare il massimo a chi forse non apprezza.Il partner può essere un "persecutore" sadico che li svaluta oppure un distratto che li trascura e la persona infelice, seppur stanca,continua ad essere attratta dalle briciole, e rimane, una specie di guardiano ad un rapporto in attesa di estinguersi . E l’altro li vede custodi dell’amore puro, incontaminato, coloro che non chiedono nulla in cambio ma si accontentano di idealizzare il partner diventando quasi materni anche se sono maschi.