Sentimentalmente

Pomeriggio in un pensiero che vaga...


Oggi, un caldo meriggio di fine luglio,l'ombra pesante del portico accoglie il mio assorto pensiero;gli occhi cercano invano il mio angolo di cielo, attraverso nuvole nere, immobili, pesanti come la calura appiccicosa. Tutto tace, dorme il cane nel fresco di un cespuglio, mostrandomi il significato del termine imboscato; nel folto verde degli alberi dormono gli uccelli, non c'è brezza che muova foglia,l fiori tra l'erba chinano i capolini; solo le formiche, instancabili, continuano il loro pellegrinaggio lungo il marciapiede per arrampicarsi poi lungo il muro in questo viaggio che sembra non aver fine. Io  sono calore, sonnolenza, una bacca rossa del tasso, sono un pensiero che corre lontano, che si ferma su un poggio e guarda là..." ti ricordi quante volte in quei luoghi,prima il lavoro alle cave e poi a godere l'incanto di quei luoghi a ritrovare D' Annunzio, le note di Puccini e noi?"  MeriggioA mezzo il giorno sul Mare etrusco pallido verdicante come il dissepolto bronzo dagli ipogei, grava la bonaccia. Non bava di vento intorno alita. Non trema canna su la solitaria spiaggia aspra di rusco, di ginepri arsi. Non suona voce, se acolto. Riga di vele in panna verso Livorno biancica. Pel chiaro silenzio il Capo Corvo l'isola del Faro scorgo; e più lontane, forme d'aria nell'aria, l'isole del tuo sdegno, o padre Dante, la Capraia e la Gorgona. Marmorea corona di minaccevoli punte, le grandi Alpi Apuane regnano il regno amaro, dal loro orgoglio assunte. 
  La foce è come salso stagno. Del marin colore, per mezzo alle capanne, per entro alle reti che pendono dalla croce degli staggi, si tace. Come il bronzo sepolcrale pallida verdica in pace quella che sorridea. Quasi letèa, obliviosa, eguale, segno non mostra di corrente, non ruga d'aura.La fuga delle due rive si chiude come in un cerchio di canne, che circonscrive l'oblío silente; e le canne non han susurri. Più foschi i boschi di San Rossore fan di sé cupa chiostra; ma i più lontani, verso il Gombo, verso il Serchio, son quasi azzurri. Dormono i Monti Pisani coperti da inerti cumuli di vapore.Gabriele D'Annunzio