Sentimentalmente

Visita a Londra particolare...


Chi ama la letteratura inglese può passare a Londra intere settimane cercando i luoghi dei suoi scrittori preferiti. Si organizzano persino tour a tema: ci si trova a una certa ora a una fermata della metropolitana e si cammina sulle orme di Charles Dickens, di George Orwell, di Virginia Woolf, guidati da un esperto che mostra cose che da soli non si noterebbero mai. Sono sempre viaggi appassionanti: vedere i posti descritti nei libri che abbiamo amato crea un legame ancora più forte, una piacevole sensazione di complice intimità con l’autore.  Mancava una guida alla Londra letteraria, ma ora c’è. E’ una splendida mappa creata dall’artista grafico «Dex» e dalla disegnatrice di interni Anna Burles, un rompicapo nel quale sono indicati migliaia di nomi a citazione di 250 opere, collocati nel luogo in cui il personaggio è vissuto o ha agito. Bisogna forse essere un po’ patiti di scrittori inglesi, ma può essere davvero divertente cercare i nomi e scoprire le ragioni che li legano a una certa posizione sulla mappa. 
 Il nome che spicca di più, per grandezza, è quello di Sherlock Holmes, che copre Regents Park, Marylebone Road e ovviamente Baker Street, dove abitava, all’inesistente numero 221B, il più famoso detective del mondo. Dopo il successo dei libri di Arthur Conan Doyle, il 221B è stato forzatamente inserito tra i numeri 237 e 241, e nella casa si può visitare una riproduzione dello studio vittoriano di Sherlock, con annesso laboratorio chimico.  Moll Flanders è stata collocata lungo il Tamigi, dove sorgeva la brutale prigione di Newgate che ospitava sua madre nel romanzo di Daniel Defoe. L’edificio all’angolo tra Newgate Street e Old Bailey era ben noto allo scrittore, che vi trascorse alcune settimane a causa delle sue attività politiche. Proprio a Newgate, Defoe scrisse i primi appunti di Moll Flanders, il prototipo del romanzo inglese: per descrivere come Moll stava in prigione, non aveva che da guardarsi intorno.  Sbirciando dalla grata nella cella della sventurata Flanders, si può vedere oltre il Tamigi il luogo dove bazzicava Bill Sikes, il rude e rozzo criminale di Oliver Twist. I riferimenti al capolavoro di Charles Dickens sono tra i più numerosi. A Nord, nella zona di Liverpool Road, Oliver è citato con grande visibilità, perché fu proprio da quella strada che entrò a Londra. Nei pressi è anche ricordato Fagin, il personaggio che Dickens copiò da un delinquente vero, Ikey Solomon, un «kidsman» che raccoglieva ragazzi dalle strade per trasformarli in ladruncoli e tenerli alla sua corte. Dickens è quasi dovunque, nei quartieri dell’East End, e nelle citazioni non poteva mancare Ebenezer Scrooge, l’arido avaro di «Canto di Natale» che abitava in una via sconosciuta, «un vecchio bieco caseggiato che si nascondeva in fondo ad un chiassuolo».  Phileas Fogg se la passava invece molto meglio, con i suoi amici dell’esclusivo Reform Club al 104 di Pall Mall. E’ lì che, tra una partita a carte e l’altra, scommise con gli altri soci 50 mila sterline che avrebbe fatto un viaggio intorno al mondo in 80 giorni. Tornò puntuale al club, nel romanzo di Jules Verne (uno dei pochi stranieri ammessi nella mappa), alle 8,45 del 21 dicembre del 1872. Fogg abitava poco lontano, in Savile Row, e non doveva dunque fare molta strada per ordinare un nuovo vestito. Sulla mappa letteraria di Londra si possono seguire le tracce di quasi ogni scrittore di rilievo. C’è il Gruppo di Bloomsbury, formato da Virginia Woolf, John Maynard Keynes, E. M. Forster e molti altri scrittori e artisti. Si ritrovavano in Gordon Square e frequentavano le vecchie poltrone del bar del Russell Hotel, ancora oggi uno dei luoghi migliori per scrivere o fare due chiacchiere. Di fronte, c’è l’inquietante facciata della University of London, servita a George Orwell come modello del «Ministero della Verità» in 1984.  Non poteva mancare Peter Pan, sistemato all’altezza dei Kensington Gardens dove passò l’infanzia. C’è persino Bridget Jones, collocata sopra la sua casa di Bedale Street, vicino alla stazione metro di London Bridge, e c’è anche James Bond, che nei romanzi di Fleming abitava a Chelsea e usciva sulla King’s Road con la sua Bentley Blower 4 ½ del 1930, un’auto sulla quale è davvero difficile immaginare 007.   La mappa è piena di misteri piacevoli da risolvere e anche di scrittori sconosciuti, ma meritevoli. Il Ben Jonson collocato sull’Isola dei Cani, davanti a Greenwich, è l’autore con Thomas Nashe di «The Isle of Dog», una commedia satirica del 1597 che prendeva in giro la regina Elisabetta I. Fu rappresentata una sola volta e gli autori vennero arrestati. Il testo fu distrutto e non sappiamo che cosa dicesse. Ottime ragioni per inserirlo tra i capolavori della letteratura inglese.
     Da  La Stampa. Vittorio Sabadin