Antichissimo è il concetto della bellezza. John Keats, uno dei più noti poeti Inglesi, considerato oggi dai critici uno dei grandissimi del periodo romantico della letteratura europea, viaggiò, come era in uso tra i suoi contemporanei intellettuali, attraverso i luoghi della cultura greca e romana. Pare che abbia letto su un'urna greca quello che è diventato uno dei suoi detti più celebri, tratto dall'ode SU UN 'URNA GRECA. "Bellezza e verità sono una cosa. Questo è quanto sappiamo sulla terra e tutto ciò che importa sapere ." John Keats Mi è scattata la voglia di sapere come fosse nato questo antichissimo concetto di belezza, che Platone sintetizzava: Bellezza: idealità ed assolutezza. La risposta me l'ha data l'Enciclopedia Treccani in queste righe: La bellezza come dono divino – Kalokagathia Il primo percorso si apre con il periodo arcaico in cui i poeti-cantori, ispirati dagli dei, raccontano la verità attraverso il mito. Le parole del poeta sono ritenute belle poiché vere, in quanto le Muse donano al loro messaggero la capacità di guardare oltre l’apparenza sensibile per scorgere la verità originaria. Nella poesia greca delle origini, la bellezza è considerata un valore assoluto, spesso legato alle azioni degli eroi, i quali sono ricoperti da un manto di alone divino che li rende splendenti agli occhi umani.