Laggiù ad oriente non era solo il suo orizzonte preferito.Era il suo calendario. La stessa finestra di quella casa si apriva ogni giorno all'alba,e subito una folata d'aria entrava per accarezzarla o schiaffeggiarla sul viso stropicciato dalla notte. Tra balconi, terrazze, quella finestra era la sua preferita, quella che spaziava sulla pianura in basso, attraversava le cortine di nebbia mattutina ,che si levavano dal fiume, e risaliva le colline della Langa fin dove queste incontravano il cielo. La casa sul poggio si ergeva solitaria, guardiana di una campagna , dove soltanto la sera si vedeva baluginare qualche lampada ad indicare una casa, un luogo abitato. Lontano la periferia della città rischiarava il cielo a sud. Quelle colline... ogni mattina il sole le risaliva dal mare per incendiare un punto preciso.. lei aveva scoperto che quel crinale le mostrava ogni giorno lo scorrere del tempo, il cammino del sole, attraverso il cielo secondo le stagioni, percorrendo tutta la collina da nord-est a sud -ovest per sparire per pochissimi giorni a cavallo del solstizio d'inverno. Per questo lei cercava i suoi giorni sul crinale delle colline , il suo calendario..Da sempre aveva amato l'alba, o meglio ,l'aurora che diventava alba spegnendo l'ultima stella per permettere al primo bagliore di rischiarare il cielo . Con uno sbadiglio del sole iniziava una nuova giornata. e lei amava iniziare così il suo giorno, spalancando quella finestra in ogni stagione per accogliere l'aria di un nuovo giorno che portava in casa refoli di vento, il caldo dell'estate, la pioggia di un temporale o una folata di neve, certe mattine d'inverno. Da quando abitava quella casa non era mai passato tanto tempo senza che lei aprisse quella finestra la mattina. Ora aspettava l'alba, il volto stanco per una notte quasi insonne, gli occhi gonfi per le lacrime, ed ecco che il sole stava rischiarando il cielo incendiando i boschi là dove l'aveva visto levarsi l'ultima volta . Si rese conto che era passato un anno ed in quell'anno la sua alba era stato il sorriso di suo marito, appena lei si avvicinava al suo letto al buio , accostava le sue labbra e lo baciava per dargli il buongiorno ed incominciare le cure. Lui era il suo sole, lo era stato per una vita intera ed ora si era spento con un sorriso , un pomeriggio caldo d'estate.
La casa sulla collina .(III°)
Laggiù ad oriente non era solo il suo orizzonte preferito.Era il suo calendario. La stessa finestra di quella casa si apriva ogni giorno all'alba,e subito una folata d'aria entrava per accarezzarla o schiaffeggiarla sul viso stropicciato dalla notte. Tra balconi, terrazze, quella finestra era la sua preferita, quella che spaziava sulla pianura in basso, attraversava le cortine di nebbia mattutina ,che si levavano dal fiume, e risaliva le colline della Langa fin dove queste incontravano il cielo. La casa sul poggio si ergeva solitaria, guardiana di una campagna , dove soltanto la sera si vedeva baluginare qualche lampada ad indicare una casa, un luogo abitato. Lontano la periferia della città rischiarava il cielo a sud. Quelle colline... ogni mattina il sole le risaliva dal mare per incendiare un punto preciso.. lei aveva scoperto che quel crinale le mostrava ogni giorno lo scorrere del tempo, il cammino del sole, attraverso il cielo secondo le stagioni, percorrendo tutta la collina da nord-est a sud -ovest per sparire per pochissimi giorni a cavallo del solstizio d'inverno. Per questo lei cercava i suoi giorni sul crinale delle colline , il suo calendario..Da sempre aveva amato l'alba, o meglio ,l'aurora che diventava alba spegnendo l'ultima stella per permettere al primo bagliore di rischiarare il cielo . Con uno sbadiglio del sole iniziava una nuova giornata. e lei amava iniziare così il suo giorno, spalancando quella finestra in ogni stagione per accogliere l'aria di un nuovo giorno che portava in casa refoli di vento, il caldo dell'estate, la pioggia di un temporale o una folata di neve, certe mattine d'inverno. Da quando abitava quella casa non era mai passato tanto tempo senza che lei aprisse quella finestra la mattina. Ora aspettava l'alba, il volto stanco per una notte quasi insonne, gli occhi gonfi per le lacrime, ed ecco che il sole stava rischiarando il cielo incendiando i boschi là dove l'aveva visto levarsi l'ultima volta . Si rese conto che era passato un anno ed in quell'anno la sua alba era stato il sorriso di suo marito, appena lei si avvicinava al suo letto al buio , accostava le sue labbra e lo baciava per dargli il buongiorno ed incominciare le cure. Lui era il suo sole, lo era stato per una vita intera ed ora si era spento con un sorriso , un pomeriggio caldo d'estate.