Sentimentalmente

Come a Capo Horn..


    In quell'angolo di mondo lontano, là dove soffiano adirati i cinquanta urlanti, dove si scontrano le furie  di due oceani,ecco è là che mi sento, fradicia e mezza congelata, io e la mia vita, questo veliero che continua a sbattermi dovunque, le rocce a picco mi spaventano.E' tutta una paura, la  paura di questo gigante che pare spalancare la sua bocca enorme per inghiottirmi, è troppo per le mie piccole energie, è il destino stesso che va ad infrangersi sulla sua forza, spargendo vertigini  sulle profonde ed orride valli, sono in balia di  emozioni che vorrebbero sfidare il muro dell'onda per non lasciarmi inghiottire  nel suo sonno eterno .Le alte , scure rocce di Capo Horn hanno sulla cima il nido dell'enorme albatros di vento, che attende il mio arrivo, sa che la mia nave faticherà  enorme forza e pena, non sa se io sono aggrappata ad un albero od in balia dei marosi sbattuta di qua e di là, tra un respiro e l'altro , sempre più affannato a cercare quell'aria di cui ho bisogno per  sentirmi in vita, anche se prigioniera di questo diavolo. Ma sono ancora al timone, la nave mi appartiene ancora, cerco di tamponare ogni falla, respingendo il frangente che mi viene incontro, lo stesso frangente che non teme di misurarsi col cielo.