L'alba stamattina è spenta. La nebbia ha ricoperto la pianura oltre il fiume, le colline sono un 'ombra che si perde nell'orizzonte di grigio infinto. Appoggiata al davanzale lei guarda il paesaggio, i prati umidi, le foglie che gocciolano rugiada e ricorda quando vide questo luogo la prima volta. Una giornata d'inverno di tanti tanti anni prima. Il sole illuminava un enorme panettone di neve che rifletteva la luce in mille arcobaleni quando l'auto si fermò, impantanata nella neve fresca ,caduta in abbondanza nella notte. La strada finiva lì, il poggio era là senza una traccia di vita umana, solo zampettate di qualche uccello e qualche passaggio di lepri. Suo marito scese e si precipitò ad aprirle la portiera. La prese in braccio e indicando la distesa di neve:" L' ho comprato ieri, ci faremo la nostra casa". Non le chiese se il posto le piacesse, se fosse d'accordo a lasciare l'appartamento in città per quel luogo appartato, con tre bambini piccoli. " I bambini avranno tanta natura intorno, ogni stagione sarà una gioia per loro e la neve, hai visto come se la godono in montagna, a portata di gioco ogni giorno... e tu tanti fiori, tanto verde, quella quiete che ti piace tanto.." Lei non si era ancora ripresa dalla sorpresa, che, conoscendo il marito, tanto sorpresa non era, e cercava di dire qualcosa , inutilmente , perchè lui la metteva a tacere con un bacio, un sorriso, una battuta. Si ritrovarono a terra , nella neve che li avvolgeva, quando lei finalmente riuscì a dire:" Fantastico". mentre i suoi occhi incrociavano quelli di suo marito che confondevano il loro azzurro con quello del cielo, sopra di lui, quel pomeriggio di gennaio, una vita fa, il cuore le batteva che pareva scoppiare, come batteva adesso mentre lei vedeva là quel momento lontano svanire nella nebbia.
La casa sulla collina...(V°)
L'alba stamattina è spenta. La nebbia ha ricoperto la pianura oltre il fiume, le colline sono un 'ombra che si perde nell'orizzonte di grigio infinto. Appoggiata al davanzale lei guarda il paesaggio, i prati umidi, le foglie che gocciolano rugiada e ricorda quando vide questo luogo la prima volta. Una giornata d'inverno di tanti tanti anni prima. Il sole illuminava un enorme panettone di neve che rifletteva la luce in mille arcobaleni quando l'auto si fermò, impantanata nella neve fresca ,caduta in abbondanza nella notte. La strada finiva lì, il poggio era là senza una traccia di vita umana, solo zampettate di qualche uccello e qualche passaggio di lepri. Suo marito scese e si precipitò ad aprirle la portiera. La prese in braccio e indicando la distesa di neve:" L' ho comprato ieri, ci faremo la nostra casa". Non le chiese se il posto le piacesse, se fosse d'accordo a lasciare l'appartamento in città per quel luogo appartato, con tre bambini piccoli. " I bambini avranno tanta natura intorno, ogni stagione sarà una gioia per loro e la neve, hai visto come se la godono in montagna, a portata di gioco ogni giorno... e tu tanti fiori, tanto verde, quella quiete che ti piace tanto.." Lei non si era ancora ripresa dalla sorpresa, che, conoscendo il marito, tanto sorpresa non era, e cercava di dire qualcosa , inutilmente , perchè lui la metteva a tacere con un bacio, un sorriso, una battuta. Si ritrovarono a terra , nella neve che li avvolgeva, quando lei finalmente riuscì a dire:" Fantastico". mentre i suoi occhi incrociavano quelli di suo marito che confondevano il loro azzurro con quello del cielo, sopra di lui, quel pomeriggio di gennaio, una vita fa, il cuore le batteva che pareva scoppiare, come batteva adesso mentre lei vedeva là quel momento lontano svanire nella nebbia.