Sentimentalmente

La mia notte...


Non so se sia una cosa di tutti ,ma a me succede di soffermarmi spesso su emozioni che vivo, specialmente se sono ricorrenti, e cercare di darmi una spiegazione. Mi piace la notte e non solo ora, ma da sempre. Mi piace la notte perchè c'e stato sempre qualcosa nel buio che mi attrae, che mi da forza fisica, maggior benessere  della luce. Non è per moda, nè per altri motivi a me noti, ma amo indossare gli occhiali scuri appena esco di casa, non importa  se piove, nevica o c'è il sole d'agosto,fotofobia spiccata. Mi piace vivere la notte, alzarmi quando l'alba manda avanti l'aurora e adoro i tramonti perchè mi immergono nella notte.  Per saperne di più ho ripreso e sfogliato "Fenomenologia della percezione "di Maurice Merleau-Ponty, libro epocale per gli studi nel XX secolo, uscito nel 1945 da Gallimard a Parigi. C’è un punto dove  mi sono soffermata  per riflettere circa il tema della notte."Quando, per esempio, il mondo degli oggetti chiari e articolati si trova abolito, il nostro essere percettivo ,amputato del suo mondo ,delinea una spazialità senza cose. E’ ciò che accade nella notte. Essa non è un oggetto di fronte a me, ma mi avvolge, penetra attraverso tutti i miei sensi, soffoca i miei ricordi, cancella quasi la mia identità personale. Io non sono più trincerato nel mio posto percettivo per vedere, da lì, sfilare a distanza i profili degli oggetti. La notte è senza profili, è la notte stessa che mi tocca, e la sua unità è l’unità mistica del mana (1). Anche delle grida o una luce lontana la popolano solo vagamente, essa si anima tutta quanta, è una profondità pura senza piani, senza superfici, senza distanza da me. Per la riflessione ogni spazio è fondato su un pensiero che ne collega le parti, ma tale pensiero non si forma in nessun luogo. Per contro, mi unisco allo spazio notturno dal cuore di questo stesso spazio"La notte ,allora,come esperienza psicologica,  è immagine di uno spazio che è vicino e lontano al tempo stesso. E'la mia realta, che può piacermi o dispiacermi ,in quel momento, che entra nella notte per vivere un sogno, un momento diverso dal reale e desiderato, che può esistere ,in quanto perso nel buio. Racconto e annullamento del racconto, nuova realtà che si spinge oltre la realtà.   La contrapposizione tra reale e fantasia è solo apparente  perchè  le immagini che vivo non sono sogni, ma si concretizzano. Direi che è un viaggio nel buio della notte per star bene, per sentire le emozioni del cuore,  per godere una natura silenziosa, quieta, una città più calma  persone più serene, il che, forse è la compensazione delle mie ansie e angosce diurne.(1)Mana-Mana è un termine d'origine melanesiana diffuso in molte lingue austronesiane che generalmente significa forza sovrannaturale, potere spirituale, efficacia simbolica e può essere tradotto con forza vitale. Wikipedia