Sentimentalmente

Que reste-t-il de nos amours?


  Che resta del nostro amore, che resta di quelle scorrazzate nei campi fioriti, del canto degli uccelli a primavera? Un piccolo paese, un vecchio campanile. Un paesaggio così ben nascosto , e in una nuvola il caro volto del mio passato... di quel passato che ormai è felicità appassita, quella felicità  che era fatta di baci rubati, di sogni che si accavallavano come le nubi in cielo, i capelli al vento nella velocità , panini profumati di pane appena sfornato,di San Daniele in quell'alberghetto di Pippo Cella in cima al  Bracco, curve e curve che sconquassavano lo stomaco, quel profumo di resina forte, prepotente, l'aria fresca di quel passo dimenticato nel passato, nel quale sicuramente è tornato. Mi chiedo se ci sia ancora qualcuno che affronta ore di viaggio per valicare il  Bracco e scendere poi su quel mare dove i poeti romantici inglesi scendevano per ricaricare di poesia i loro spiriti appannati dal fumo di Londra. Che resta di quel tempo? Solo ricordi, vecchie foto della mia giovinezza, lettere d'amore, biglietti nascosti tra montagne di rose, ritrovati in un baule colmo di quei petali... quei milioni di baci che ho sentito nei fiocchi di neve di stamattina, il tuo calore nell'abbraccio caldo dell'amore, che ci ha riparati dalle tempeste, che resta di tutto questo?   La gioia di averti avuto, la felicità che mi regalavi, il tuo sorriso  che è stato l'inizio e la fine di  noi, che non riuscirò mai a dimenticare, che cerco in ogni sorriso... ma era solo tuo, eri tu e mi manchi tanto... mentre scende la neve, tutto intorno è bianco e in quel bianco ti cerco...