Sentimentalmente

A Roma_Salone dei Corazzieri_ Il Principe dei Sogni_


 Sono opere d’arte superbe gli arazzi con le storie di Giuseppe ebreo – il Principe dei Sogni , appunto – commissionati da Cosimo I Medici (1519-1574) a Pontormo e Bronzino.   Il principe dei sogni , la cui dimensione complessiva supera i 400 metri quadri, tessuti con maestria assoluta, tra il 1545 ed il 1553, a Firenze per volere del Granduca. Un progetto ambizioso, al massimo livello, se pensiamo che quegli arazzi vennero concepiti per ornare la Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio
Ma la meraviglia non si ferma qui, poiché il Rinascimento era quel momento magico dove "volere è potere" ,Cosimo I Medici, desideroso di affermare e dimostrare la sua potenza, fondò appositamente a Firenze una manifattura di arazzi che chiamò a dirigere due maestri fiamminghi: Jan Rost e Nicolas Karcher. A due grandi protagonisti del Manierismo fiorentino – Pontormo ed il suo allievo Bronzino – affidò di predisporne i disegni.Ma le prove predisposte da l Pontormo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. 
Da 150 anni nessuno li aveva più visti insieme.  I Savoia  avevano smembrato la collezione per portare con loro, a Roma, la parte che ritenevano essere più bella ,senza pensare che quei venti arazzi rinascimentali, la storia di Giuseppe venduto schiavo in Egitto, rappresentano un’unica narrazione di colori e di ori - e che il loro luogo naturale era Palazzo Vecchio.Oggi sono stati radunati in uno dei saloni più belli e importanti del Quirinale, il Salone dei Corazzieri, e vi resteranno fino ad aprile prima di prendere la strada di Milano, dove saranno al centro di uno degli eventi culturali portanti dell’Expò.  
Cosimo de’ Medici amava la figura di Giuseppe, nelle cui fortune vedeva  le alterne vicende dinastiche medicee: Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, tradito e venduto come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riesce , grazie alle sue rare doti intellettuali, a vincere le avversità, ad avere una brillante carriera politica e a raggiungere posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del Faraone, mette in salvo un’intera popolazione dalla carestia e, infine, dà prova di clemenza e magnanimità, perdonando i fratelli che lo avevano tradito.