Sentimentalmente

Il tempo...


  Sembra solo ieri  che ogni giorno ci si incontrava tutti.Stesso bar, dehor tra i fiori a primavera, stesso tavolino, stesso angolo che  si riempiva  fino sera. Nessuno di noi tornava a casa dopo gli impegni di lavoro, come voi, dopo la scuola come facevo io, senza prima una puntata in quel posto magico, che ci calamitava tutti sull'onda della mia giovinezza, sui vostri entusiasmi... visi belli, giovani, sorrisi smaglianti, entusiasmo da vendere, gioie da condividere, amori, passioni, viaggi.. serenità! E i cieli erano azzurri, nuvoli di rondini volteggiavano attorno al campanile del duomo e alle torri del castello. Il jukebox suonava  da mattina a sera, a quel tavolo c'era sempre qualcuno, si beveva   Bloody Mary sgranocchiando sedano e carotine, fumando come ciminiere. 
E il tempo è passato su quel tavolo per anni, sono passate le stagioni , i nostri amori, i nostri sogni, le delusioni, i momenti brutti di tutti noi, che lasciavano segni indelebili, sono rimaste le prime sedie vuote, si è spenta la  musica,  sul tavolo il caffè decaffeinnato,le compresse di Alka Seltzer, qualche Chivas liscio e parecchio annacquato,olivette e fette di limone.  Sposati, scapoli, espatriati, giramondo, ma sempre con quell'angolo che ci attendeva ad ogni rientro  ...ora non c'è  più quel bar e non ci sono nemmeno più i ricordi, fagocitati dall' alternarsi dei locali, dei clienti... non ci sono più risate, ma silenzi e teste curve sui cellulari, pochi parlano l'italiano, nessuno il dialetto.. non passo più su quella piazza, la voglio ricordare come l'ho vissuta con voi tutti... Stamattina sono passata, come sempre, a portarvi un fiore, a lasciare una carezza ai vostri sorrisi... e quando sono andata via per andare da  Lui , non avete ammiccato ironici, come facevate sempre...  Sembra solo ieri che la domenica ci si chiudeva in casa con la radio, vedevamo le partite contro il muro, non allo stadio. Poi verso sera tutti fuori ad ingrossare il mucchio della gente, ad annusare il mondo e i suoi colori, andando in giro senza far niente... niente. Poi nel buio dei giardini sotto casa, con le braghe nuove e la brillantina, "se mi ami devi dirlo", "te lo dico domattina, adesso è tardi...". Com'era tardi, anche se il tempo non passava mai... Come passi in fretta tempo, adesso corri più del vento, io mi sono messo al centro e appoggiato al muro vedo tutto che mi viene incontro, facce strane, un nuovo mondo sotto un cielo capovolto, dentro al quale anch'io mi perdo... E provo un piacere fisico, come quando ero piccolo  e guardavo dal portico di S. Luca le luci della città. Questo è un mondo che non ha più distanze, si può andare su e giù anche da Berlino, "questa sera sono sola, sono sola da morire, mi vuoi vicino ?"  Ci muoviamo al sabato tutti in fila,  tanto dura solo poche ore, "parla forte, non ti sento, non ti sento, ma mi piace anche il rumore". Non ci sono più giardini sotto casa e parlare al buio è un'illusione, "se mi ami prova a dirlo, ma in silenzio per favore" Anche se è tardi, sempre più tardi e il tempo indietro non ritorna mai... Come passi in fretta tempo, adesso corri più del vento, io mi sono messo al centro e appoggiato al muro vedo tutto che mi viene incontro, gente strana, un nuovo mondo sotto un cielo capovolto, dentro al quale anch'io mi perdo...