Sentimentalmente

La Gioia...


Il Frutto SacroUn Uomo stanco, aveva vagato al vivere per un tempo che neppure più ricordava, alla ricerca di un unico "sentire" la sua GIOIA.Gioia, Gioia!Gridava l’Uomo nella solitudine del suo immenso deserto.Ti chiamo da sempre e di te solo arido deserto, Gioia, Gioia, questo sarà il mio ultimo grido alla tua inesistente figura, se esisti appari ora al mio vedere, fa che io scorga la tua essenza anche senza possederti.Il sole era alto e l’afa rendeva l’orizzonte mobile, e fu proprio in quel vedere confuso che l’Uomo scorse i passi di una bellissima donna vestita di una tunica candida, che gli offrì della acqua dicendo:Io sono la Serenità.L’Uomo guardò quella nobile creatura con occhi delusi, e disse:Non di te ho avevo chiesto la visione, seppur meravigliosa cosa, tu non sei la Gioia!La Donna, guardò con amore l’Uomo e spogliandosi nuda di fronte ai suoi occhi attoniti, gli mostrò la sua avanzata gravidanza. L’Uomo guardò senza comprendere l’audacia di quella Donna, e continuando a fissare quel ventre turgido e pregno disse:Di chi è il frutto che porti in grembo?E la Donna illuminatasi di una luce interiore disse:E’ tua figlia!L’uomo scoppiò in una risata cristallina, e mentre il sudore gli rigava il volto, una strana consapevolezza lo colse, rendendolo muto.Uomo è da tempo che chiedi alla VITA di offrirti  il suo frutto sacro la GIOIA, ma è nel raccogliere il frutto della SERENITA’ che quel giorno fecondasti  la tua  GIOIA.  Il frutto che porto in grembo è tuo.L’Uomo si alzò dalla polvere sottile del deserto abbracciando la Serenità, e quando le poggiò una mano sul ventre e la piccola Gioia esultò scalciando al tocco del padre. Era giunto il momento di nascere, il deserto divenne culla e l’uomo consapevole costruì nel suo cuore dimora degna, per accogliere la Serenità e il suo frutto.