Sentendo i discorsi che si fanno quotidianamente nei vari programmi radio - televisivi, avverto la strana sensazione che il mondo in cui viviamo sia cambiato talmente che noi , poveri umani saremmo tanto inadeguati da dover essere sottoposti a rieducazione, per poter continuare a vivere. C'è stato un perido in cui si parlava di educazine sessuale, della necesssità che questa venisse impartita molto presto,allora si è iniziato questo percorso che ha portato , specialmente i più giovani , ma non solo, così lontani dall'affezione, dall'amore, che ora si parla di introdurre un percorso di educazione al sentimento, all'amore. Per vivere ormai bisogna seguire corsi di formazione, al benessere, alla consapevolezza, corsi pe qualsiasi cosa ti passa per la mente. Stamattina ho sentito un lungo discorso sull'educazione del gusto, un percorso già studiato ed in via ancora di perfezionamento, per bambini e genitori , al fine di insegnare a mangiare ogni cibo come appagamento non solo fisiologico, ma sensoriale di ogni nostro senso. E tutto questo con testi ,che insegnano tramite il gioco. La cosa che mi stupisce maggiormente in questo marasma di proposte è come si possa continuare a parlare di libertà, in un mondo organizzato come questo, in cui non solo siamo controllati 24 ore su 24 tramite i social, i cellulari, le banche, lo spesometro, le carte fedeltà, ma addirittura in quella che è la vita dei bisogni primari. Si comincia col cibo, poi sarà la volta del bagno, poi del come dormire e trascorrere le notti bianche, quali libri scegliere e quali cruciverba siano più propedeutici al buon sonno." Che barba... che noia, che barba , che noia" diceva Sandra Mondaini a Raimondo Vianello in una vecchia trasmissione televisiva... però, che meraviglia quella noia, almeno eravamo noi a programmarcela, senza il diktat di tanti sapientoni. Però corsi di educazione ai valori semplici della vita, come il rispetto, il senso dell'onore, l'onestà, la giustizia, la compassione , la condivisione non trovano spazio nel tempo dell'umanità se già Bertrand Russell scriveva:"L’educazione dovrebbe insegnare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione."
Che barba... che barba.. che noia..
Sentendo i discorsi che si fanno quotidianamente nei vari programmi radio - televisivi, avverto la strana sensazione che il mondo in cui viviamo sia cambiato talmente che noi , poveri umani saremmo tanto inadeguati da dover essere sottoposti a rieducazione, per poter continuare a vivere. C'è stato un perido in cui si parlava di educazine sessuale, della necesssità che questa venisse impartita molto presto,allora si è iniziato questo percorso che ha portato , specialmente i più giovani , ma non solo, così lontani dall'affezione, dall'amore, che ora si parla di introdurre un percorso di educazione al sentimento, all'amore. Per vivere ormai bisogna seguire corsi di formazione, al benessere, alla consapevolezza, corsi pe qualsiasi cosa ti passa per la mente. Stamattina ho sentito un lungo discorso sull'educazione del gusto, un percorso già studiato ed in via ancora di perfezionamento, per bambini e genitori , al fine di insegnare a mangiare ogni cibo come appagamento non solo fisiologico, ma sensoriale di ogni nostro senso. E tutto questo con testi ,che insegnano tramite il gioco. La cosa che mi stupisce maggiormente in questo marasma di proposte è come si possa continuare a parlare di libertà, in un mondo organizzato come questo, in cui non solo siamo controllati 24 ore su 24 tramite i social, i cellulari, le banche, lo spesometro, le carte fedeltà, ma addirittura in quella che è la vita dei bisogni primari. Si comincia col cibo, poi sarà la volta del bagno, poi del come dormire e trascorrere le notti bianche, quali libri scegliere e quali cruciverba siano più propedeutici al buon sonno." Che barba... che noia, che barba , che noia" diceva Sandra Mondaini a Raimondo Vianello in una vecchia trasmissione televisiva... però, che meraviglia quella noia, almeno eravamo noi a programmarcela, senza il diktat di tanti sapientoni. Però corsi di educazione ai valori semplici della vita, come il rispetto, il senso dell'onore, l'onestà, la giustizia, la compassione , la condivisione non trovano spazio nel tempo dell'umanità se già Bertrand Russell scriveva:"L’educazione dovrebbe insegnare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione."