Sentimentalmente

Dalla Fiera all'EXPO di Milano...


  Con grande difficoltà nei tempi antichi, molto facilmente ora, gli uomini hanno sentito sempre il bisogno di viaggiare, di conoscere  altre persone, nessuno ha mai creduto che il mondo fosse tutto nel suo paesello.  Con questo desiderio nel cuore  gli uomini hanno iniziato a creare incontri a cadenze regolari in luoghi che potevano essere gli stessi, come variare, dove si presentavano e si scambiavano le proprie produzioni, ma si aprivano anche possibilità di creare mercati nuovi. Fino ad allora i mercati erano soltanto locali, di conseguenza poca la mercanzia. 
 Nel X secolo in Europa nascevano le fiere, un motore che trasformava l'economia, incominciando ad attribuire molta importanza alle merci,la moneta, il credito,  con molti vantaggi per la società.   Nelle fiere medievali iniziarono anche a circolare  spettacoli di saltimbanchi, giochi d'azzardo, si esponevano reliquie, venivano eliminati i dazi cosicchè ci fosse incentivo a spostarsi con  merci, portando novità e culture diverse dovunque.In una fiera medievale accadeva di tutto, il pubblico era  molto vario vario. Le fiere, spiega Elisa Occhipinti, docente di Storia Medievale dell’Università degli Studi di Milano, «si affermarono con l’appoggio della Chiesa e avevano luogo originariamente nei pressi della cattedrale, poi fuori le mura».  C'erano spettacoli e gare ; accorreva molta gente perchè cadevano in concomitanza di  feste religiose. «Spesso - prosegue la storica - si concedevano esenzioni dai pedaggi relativi al trasporto delle merci, la liberazione degli arrestati per debito e si autorizzava lo svolgimento di giochi altrove proibiti.»Lo Stato assoluto favoriva questi eventi perchè era suo grande interesse vedere affuenza di denaro, che aumentava il benessere dei cittadini poichè la ricchezza dei sudditi equivale a ricchezza dello Stato ed i governanti di un tempo ambivano ad accrescere il loro potere e di conseguenza l'influenza del suo stato, piccolo o grande  che fosse. In quel periodo storico la chiesa ed il commercio non  andavano a braccetto ,anzi c'era ostilità, ma , durante le fiere si avvicinavano con reciproche utilità, i mercanti venivano ospitati nei luoghi di solito riservati ai pellegrini. Non solo,durante le fiere erano spesso reperibili reliquie di santi, per lo più provenienti dall’area mediorientale, portate da ecclesiastici e in particolare da monaci», aggiunge la storica. Fiere importantissime tra il 1200 ed il1300 furono quelle di Champagne e delle Fiandre meridionali: attiravano mercanti da tutta Europa, in particolare italiani e provenzali. Il commercio europeo s’incontrava in questi raduni, che sono stati definiti la “casa di cambio dell’intera Europa”» ("cambi" sono le attività bancarie, per esempio relative alle lettere di credito). Nel 1400 divennero famose  Ginevra e Lione, mentre un salto epocale, secondo lo storico, si è verificato «dopo la scoperta delle Americhe e l'importazione in Europa dei metalli preziosi dal nuovo continente, che portarono alla ribalta per circa un secolo le fiere spagnole di Medina del Campo e di Medina di Rio Seco, specializzate nel commercio di monete e di cambi». Nel 1600 fu Lipsia a ospitare le fiere più importanti ma dal 1800 la fiera perse gradualmente la sua importanza e questo  declino contribuì alla nascita delle esposizioni universali,  dove venivano presentati nuovi macchinari e campioni di beni ottenibili grazie al modo di produzione industriali, e dove gli operatori economici potevano sondare il mercato. Fin dalla prima volta nel 1851 l'EXPO rispecchiò la società, le culture, i progressi tecnologici di quel periodo. Ancora oggi è un modo per   vedere se certi prodotti  possono avere mercato , oppure  se sia necessario fare un passo indietro ed osservare quali siano le reali necessità dell'umanità. Forse temi come "Nutrire il pianeta - Energia per la vita"  potranno apportare nuove idee  e ridare vita all' esposizione universale, dimotrando che Milano è stata capace a raccogliere l'eredità della Fiera Medievale.