Sentimentalmente

C'è sempre da imparare...


 I giorni scorsi ho avuto uno scambio di pensieri con una persona, che mi ha parlato della cultura dello Slash,  che apprezza e condivide. Ho voluto documentarmi, informarmi su un argomento di cui possedevo  molto poco. Ebbene, senza rendermene conto , già la mia mente la condivideva,  non la chiamava con quel nome, tuttavia il concetto era quasi identico.Ecco perchè questo posto, in fondo, ha qualcosa che mi piace. Esiste sempre una persona che fa la differenza,grazie! All’interno della cultura dello slash è incluso l'accorato appello del Fare Informazione che, al di là del significato in esso racchiuso, esprime una energia, una volontà di comunicazione che oggi sento essere merce rara. Fare Informazione è un dictat che ben si sposa con la mia convinzione che fare Cultura 1significa esportare agli altri, facendo didattica, i temi che ci avvincono, arricchendoli dellenostre elucubrazioni.Questa attività di trasferimento, che oggi è usueto chiamare know-how transfer, rappresenta l'unico valore sociale intrinseco al concetto stesso di Cultura. Solo questa valenza, solo lo scambio, ovviamente interattivo, può conferire dignità agli interessi di un individuo,qualunque essi siano.Per questo detesto gli intellettuali arroccati dietro le loro fortificazioni linguistiche, dietro iloro vocabolari impossibili, all'interno di elitari circoli di comunicazione.Per questo trovo ridicoli i superspecialisti, così profondi nel loro importantissimo elimitatissimo campo, così ghettizzati dal loro sapere, così incapaci di percepire il benchéminimo legame associativo con un qualcosa di a loro ignoto.Per questo non amo i geni isolati, accartocciati su se stessi nella loro incapacità dicomunicare; i cerebrolesi, pur capaci di mirabili costruzioni di pensiero, ma privi di queglistrumenti, innanzitutto umani e caratteriali, che gli permettano di condividere, facendosicapire, la loro creatività intellettuale.Le torri di avorio, isolate ed inaccessibili, del sapere non servono, tutto quello che ho studiato e di cui mi sono interessato, tutta la mia passione per il Moderno, è stato incessantemente trasferito a coloro che mi erano intorno, sia che fossi in una aula, indifferentemente dall'una o dall'altra parte di una cattedra, che in mezzo ad amici.Sono convinto che tutto si possa trasferire e che si possa far capire qualunque concetto, a qualsiasi livello di astrazione, ovviamente questo richiede un serio impegno, sia da parte del docente che del discente, ho dei luminosi esempi di entrambi questi impegni.  2. giovani soldati ai limiti dell'analfabetismo, la cui viva intelligenza gli permetteva di farsi accendere di entusiasmo nei confronti di cose ben distanti dalle loro pratiche quotidiane di braccianti agricoli. Nei confronti di tutti quei soldati ho un debito enorme, per la bellezza delle loro domande, per la massima esemplificazione che essi davano all'imperativo "Fare Informazione". Fa informazione infatti non solo chi sa dare risposte, citare fatti, ma anche e soprattutto chi sa fare quelle domande che impediscono il tramonto del significato, che né permettono la sopravvivenza perfino all'interno delle immaginabili dinamiche goliardiche di una camerata di soldati di leva. La cultura dello slash 3Questa volontà di trasferimento non basta da sola ad assicurare l'export. Bisogna porrel'accento sulla comunicazione che veicola il trasferimento. Questa necessità comunicativa cì impone di costruirci i necessari mezzi per attuarla, i diversi linguaggi, bisogna allora saper scrivere, ma soprattutto parlare chiaramente in consessi pubblici, rifuggendo quella inutile prosopopea culturale che dietro una prosa aulica fugge il significato.La libertà di comunicare è indissolubilmente legata alla nostra originalità di pensiero, finché daremo un valore aggiunto al pensiero di altri non potrà esistere copyright a limitarci o sospetto di plagio a svilirci.Della cultura dello slash infine apprezzo l'incontenibile entusiasmo necessario per essereprotagonisti partecipi; è solo con un entusiasmo simile che si può provare quell'emozione di pensare che è un tutt'uno con il comunicare. Pensare significa infatti interagire con gli altri per appropriarsi e fare propri altri pensieri, tutto il resto è vuota masturbazione mentale.Coerente in questo senso l'invito implicito nella realizzazione di quadri di riferimento e linee guida, in luogo della solita avvertenza inerente la non riproducibilità, per tramite di ogni mezzo, dei loro contenuti, si dovrebbe leggere: "La trasmissione, riproduzione, utilizzo di qualsiasi immagine o scritto è altamente consigliata a tutti coloro che si sentono affini alle tesi sostenute.                                                   Marco Gentili