Sentimentalmente

Il cantico delle creature e l'enciclica papale .


 L'enciclica è una lettera pastorale  su dottrina, moralità, socialità che il Papa della Chiesa cattolica   indirizza ai vescovi della Chiesa stessa e, attraverso di loro, a tutti i fedeli. Ho iniziato a leggerla. Il Papa la propone come continuazione di altre encicliche,  scritte da Papi che l'hanno preceduto, in particolare GiovanniXXIII, Giovanni PaoloII, Benedetto XVI, che avevano già affrontato l'argomento terra , umanità, risorse e denaro. Ho trovato molto significativo questo punto ,in cui il papa sintetizza in questo pensiero il Cantico di  Francesco D'Assisi.  Quando ci si rende conto del riflesso di Dio in tutto ciò che esiste, il cuore sperimenta il desiderio di adorare il Signore per tutte le sue creature e insieme ad esse, come appare nel bellissimo cantico di san Francesco d’Assisi: «Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,spetialmente messor lo frate sole,lo qual è iorno, et allumini noi per lui.Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:de te, Altissimo, porta significatione.Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.Laudato si’, mi’ Signore, per frate ventoet per aere et nubilo et sereno et onne tempo,per lo quale a le tue creature dài sustentamento.Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,per lo quale ennallumini la nocte:ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte».Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.Beati quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati.Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.Laudate et benedicete mi’ Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate »  In questi versi di Francesco c'è tutto il tema che il Pontefice ha svolto nella sua enciclica,analizzando meticolosamente l'uomo,  il suo egoismo, la sua incapacità di farsi interprete dell'evoluzione della vita sulla terra secondo la compatibilità dell'uomo , della natura col profitto che l'avidità degli uomini sta concentrando in pochi individui. La terra è nostra madre, dobbiamo a lei tutto il rispetto che si deve a chi ci permette di vivere il nostro piccolo tempo su questo mondo,  dove nulla ci appartiene e tutto ci viene dato in uso.