Sentimentalmente

L'erotismo nei tempi... Il dio Eros.


Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal Caos, o dalla Notte e dal Giorno , poi come dio dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (o Zeus o Ermete). Fu immaginato come un fanciullo o giovinetto alato, armato d’arco e di faretra, piena di dardi infallibili che scaglia contro uomini e dei, infiammandoli di passione amorosa. I poeti poi gli diedero come compagni di giochi una folla di esseri simili, gli Eroti, o Amorini. E. fu venerato come simbolo dell’amicizia e dell’amore fra uomini e giovinetti specialmente nelle palestre. La sua figura appare anche in opere di poeti e filosofi: basti ricordare il Simposio di Platone e, nell’età alessandrina, la favola di Eros e Psiche Prima venerato con simboli aniconici o fallici, E. fu raffigurato fin dall’arcaismo nell’aspetto di un efebo alato. Tema prediletto degli artisti greci del 4° sec. a.C., sono celebri le statue di Prassitele a Tespie e a Pario, quella di Scopa a Megara e quella di Lisippo (E. con l’arco), nota in più copie. Nell’arte ellenistico-romana E. spesso ha un aspetto infantile e viene associato ad Afrodite o al corteggio dionisiaco; talvolta è anche raffigurato da solo (E. dormiente) o in gruppo con Psiche. Carattere particolare ha l’E. funerario (con fiaccola rovesciata) che adorna tombe e sarcofagi. 
Statua di Eros o Thanatos, copia di età antoninadell'originale di Prassitele. Roma, Musei Capitolini  Dal nome del dio viene chiamato eros l’amore sessuale, con riferimento alle concezioni che di esso ebbero gli antichi. Il concetto di erotismo è più ristretto di quello di sessualità, perché essenzialmente fa riferimento a quelle manifestazioni che anche nella loro esteriorità, e non solo nella motivazione, denunciano un significato amoroso.Per erotismo si intendono gli sviluppi, le manifestazioni, sul piano ideo-affettivo e su quello comportamentale, dell’istinto sessuale. Il concetto di erotismo è più ristretto di quello di sessualità, perché essenzialmente fa riferimento a quelle manifestazioni che anche nella loro esteriorità, e non solo nella motivazione, denunciano un significato amoroso. 
Eros che incorda l'arco - Copia romana in marmo dall'originale di Lisippo conservata nei Musei Capitolini di Roma L’eros è stato interpretato in modo diverso a seconda delle epoche e molte immagini erotiche dell’antichità furono distrutte nel momento stesso del ritrovamento, proprio per il loro contenuto. Per gli antichi, però, non si trattava di pornografia: all’epoca il sesso era mostrato senza pudori, in modo molto disinvolto.Nell'antica Grecia senza pudore  C’è la donna che cavalca e quella che fa la leonessa, ci sono il sesso  in tutte le sue varianti, la classica posizione del missionario e gli incontri sessuali acrobatici: nell’antica Grecia l’erotismo non aveva limiti, se non quelli imposti dagli spazi su cui comparivano queste scene erotiche. I Greci (e poi i Romani) lo dipingevano senza problemi sulle pareti di casa, sugli specchi in bronzo, sulle lucerne in terracotta, ma soprattutto sulle stoviglie usate per infiammare i convitati durante i banchetti, occasioni di incontro dal non improbabile risvolto sessuale.