Sentimentalmente

Valentina compie 50 anni. Cos'è rimasto di Valentina?


 
 Valentina Rosselli compie 50 anni. Chi è? Tutti la conosciamo semplicemente come Valentina e per il suo caschetto nero: così l’ha chiamata e disegnata il suo creatore, Guido Crepax, quando nel 1965 fece uscire per la prima volta questo fumetto, sulle pagine della rivista Linus. Valentina nasce nel momento di rottura della donna con  molto di quello che fino ad allora era stata considerata .L ’affascinante moretta con i capelli a caschetto imperversa nell’immaginario collettivo: il suo nome è Valentina e rappresenta l’incarnazione dello spirito degli anni ’60.   Sugli schermi televisivi un caballero cerca  un'ipotetica donna( Carmencita) che aveva traslocato, non abitava più sullo stesso pianerottolo.Valentina imperversa non solo sui fumetti di Giorgio , che lui disegna  con dovizia di particolari, piccole note rubate al Jazz che amava ascoltare  mentre  disegnava. Crepax arreda i luoghi di Valentina, professione fotografa, con mobilio molto moderno, che trovava sui cataloghi  Americani,  le città sono il mondo ed in particolare Milano, la Milano snob, intellettuale di allora, quella che non esiste più, la Milano dove conferiva il mondo.La realtà di Valentina era arricchita dal sogno, dalla fantasia , il  tutto miscelato dalla fantasia di lei, che era perfetta.   Valentina era bellissima,la perfezione ,era lo stimolo che serviva in quegli anni , non scordiamo il '68 e gli anni a   seguire.Era bella, troppo bella, rivoluzionaria, ricercatrice di stimoli nuovi, sogno palese o nascosto di ogni uomo, confronto difficile  per le donne nel momento della fantasia, perchè questa ci permette di creare quello che vogliamo, compreso l'impossibile. Valentina viaggiava dovunque, era una storia senza fine, era la liberazione della donna che usava l'intelligenza, la cultura, non solo per se stessa, ma per scopi sociali,  Valentina cancellava  la tenera vicina di casa per  farla rinascere valentina, affascinante, viziata, sensuale, curiosa di ogni novità,  lei era la voglia di mettersi in gioco continuamente,  di ricominciare con maggior tenacia , se falliva il primo colpo.   Ma Valentina era  la creatura di un uomo, la cui mente le attribuì subito quel significato   di femmina fatale, innocenza, promiscuità, erotismo,   desiderio che spaventava, metteva nella mente dell'uomo l'idea  del confronto, al quale gli uomini dell' epoca non erano preparati. Sono passati 50 anni, cos'è rimasto di  Valentina? Direi quasi nulla di quello che in realtà era Lei, perchè l'idea del femminismo è andata ben oltre,  le donne non hanno compreso  che Valentina poteva  tornare ad essere la vicina di pianerottolo, quella donna che fa  la professionista e la sera dorme accanto  ad un uomo che la vede anche più bella, più desiderabile di qualsiasi immaginario,  un uomo che ama  una donna come lei ha sempre desiderato! Dopotutto,  in fondo al cassetto dei desideri ,ogni donna,  anche la più emancipata, la più aperta ai cambiamenti sogna l'amore  condiviso, l'amore di coppia!!!