Sentimentalmente

Carezze e pugnalate...le parole!


 "Occorre fare attenzione all’uso delle parole, ponderarle, rispettarle come la cosa più preziosa che possediamo. Rappresentano il significato stesso dell’essere umano. Noi siamo parola. Ci manifestiamo con la parola, generiamo parole; la parola è l’unico dono che possiamo elargire…. E nel momento in cui la si pronuncia ed esce dalla bocca, la parola sta ad indicare che è avvenuto qualche cosa da cui non è più possibile tornare indietro… la parola fa…Ci sono parole che uccidono e parole che salvano…Quando la parola si fa preghiera , persino il Padre Eterno viene a conversare…"(Vittorino Andreoli – Il corpo segreto)Ci sono parole che uccidono e parole che salvano… io ci aggiungerei anche "ci sono atteggiamenti che uccidono e atteggiamenti che salvano" (anche sui social). Esiste una nostra personale responsabilità ogni singola volta che decidiamo di utilizzare la parola (sia essa scritta o verbale) per comunicare, rispondere, intervenire. Sui social quotidianamente ho assistito a violenza verbale inaudita. Non c’è arcobaleno, Charlie, pro #familyday, no immigrazione, sì ai centri per immigrati, no alla buona scuola… o altro che tenga:  qualsiasi sia l'argomento pare che la gente  non aspetti altro che pubblicare (e non comunicare) la propria aggressività, la propria voglia di evidenziare quanto ‘quello che dico io è giusto, gli altri son tutti imbecilli’.  Se l’unico valore che  guida il nostro account è- qui faccio quello che voglio- siamo in balia di qualcosa di veramente pericoloso ,che definirei come social anarchia e  fa paura. Abbiamo la libertà di poter comunicare, eppure siamo così incapaci di percepirne il valore… In Cina, Turchia bloccano i social perchè il pensiero libero fa paura, e noi non siamo capaci di intavolare una discussione?  Il futuro è semplice, è la gente che è troppo complicata’ vero? Il gioco al clamore ,al quale spesso partecipa prendendo le parti di chi concretamente non è interessato alla notizia, punta a fare solo numeri .E' triste che faccia più condivisioni il post con l’insulto tra due politici idioti piuttosto che un post che parla di un gruppo di ragazzi che fanno ad esempio volontariato, o di una bella realtà aziendale italiana che sta avendo successo. E' vero la gente vuole questo, ma noi non dobbiamo essere la gente,che è pecora. Noi abbiamo un grande dono ,la parola… "la parola è l’unico dono che possiamo elargire… la parola fa ".La libertà sia innanzitutto rispetto dell'altro ,la libertà ha regole e non corrisponde a faccio/dico ciò che voglio . Dove inizia il fastidio e l’insulto (spesso mascherato da ironia o satira) finisce la libertà: tua, mia, di tutti. Ecco perchè in questi casi io scelgo il silenzio , perchè il silenzio parla, dopo attenta riflessione, dopo un ' attenta educazione all'uso della parola, non scordando mai che la parola è "l'unico dono che possiamo elargire.."Elaborazione sintetica di un post di Rosa Giuffrè(Google+)