Se si ama la natura, ovunque si trova bellezza. Vincent Van Gogh Ed è vero. 8° di temperatura, un cielo incredibilmente azzurro, l'aria frizzante delle mattine di primo inverno, strano autunno, l'erba dei prati un luccichio di diamanti sotto i primi raggi del sole, le cime dei monti spruzzate di petali di rosa a portata di mano, oltre una cortina di nebbia che dirada colorondosi di violetto. Difficile resistere. Mi sono vestita, infilati gli stivali , colazione veloce e via, verso il bosco. Raccolgo il primo ramo che mi permetta di spostare le foglie ed intoppi sul terreno. Viky, nonostante la sua malattia, non rinuncia ad accompagnarmi, mi trotterella accanto, il suo passo è più lento , rare le sue corse quando tutto è tranquillo... ma quando un leprotto sbuca dal suo rifugio nel tronco di un albero, ecco che il suo istinto prende sopravvento ed eccola ad inseguire l'intruso, che naturalmente salva la vita , mentre Viky si sdraia ansimando, affaticata. Mi si stringe il cuore, mi fermo per coccolarla e permetterle di riposare, dove le prime foglie,spogliando i rami, ai piedi degli alberi hanno formato un soffice tappeto; lei ci si rotola scodinzolando contenta. Riprendo la mia passeggiata, tra l'erba secca spuntano i gusci delle uova delle pernici, che hanno preso il volo al mio passaggio . Mi guardo intorno, mentre mi stringo nelle spalle, il freddo punge la pelle ed intorno gli alberi sono ancora molto verdi, le chiocciole si muovono ancora ,lente sotto le foglie , anche i ricci non si sono chiusi, ovunque, sui resti dei vecchi alberi, colonie di funghi strani riempiono le cavità, dove il muschio la fa da padrone..poi mentre intraprendo con cautela a scendere un pendio, cercando appigli tra i rami e lo sguardo scende al terreno, scorgo quello che non avrei immaginato, un piccolo angolo fiorito di ciclamini selvatici, non molti, ma lo scorso anno erano solo tre, ora qualcuno in più.. dopo anni in cui mi sono dedicata a ridare vita naturale a questi luoghi, che non concimo, se non con quello che la natura lascia sul terreno, che non avveleno con diserbanti e antiparassitari. Non importa se i prati all'inglese confinanti guardano altezzosi il mio giardino, dove l'erba è di cento specie, dove si fermano gli uccelli di passo, dove in primavera certi angoli si tappezzano di fragoline e di tulipani selvatici, di violette , pervinche, dove la volpe ha la sua tana , le lepri sono di casa e tanti tanti uccelli mi fanno compagnia. Amo questo luogo, lo amo perchè qui è passata la parte più importante della mia vita, lo amo perchè l'aria è stupenda, respiro a pieni polmoni e mi sento serena, qui nella natura, meravigliosa madre di vita, creatrice di bellezze straordinarie, uniche ,pittrice attenta alle sfumature con cui colora i giorni del suo tempo.
Ciclamini a colazione...
Se si ama la natura, ovunque si trova bellezza. Vincent Van Gogh Ed è vero. 8° di temperatura, un cielo incredibilmente azzurro, l'aria frizzante delle mattine di primo inverno, strano autunno, l'erba dei prati un luccichio di diamanti sotto i primi raggi del sole, le cime dei monti spruzzate di petali di rosa a portata di mano, oltre una cortina di nebbia che dirada colorondosi di violetto. Difficile resistere. Mi sono vestita, infilati gli stivali , colazione veloce e via, verso il bosco. Raccolgo il primo ramo che mi permetta di spostare le foglie ed intoppi sul terreno. Viky, nonostante la sua malattia, non rinuncia ad accompagnarmi, mi trotterella accanto, il suo passo è più lento , rare le sue corse quando tutto è tranquillo... ma quando un leprotto sbuca dal suo rifugio nel tronco di un albero, ecco che il suo istinto prende sopravvento ed eccola ad inseguire l'intruso, che naturalmente salva la vita , mentre Viky si sdraia ansimando, affaticata. Mi si stringe il cuore, mi fermo per coccolarla e permetterle di riposare, dove le prime foglie,spogliando i rami, ai piedi degli alberi hanno formato un soffice tappeto; lei ci si rotola scodinzolando contenta. Riprendo la mia passeggiata, tra l'erba secca spuntano i gusci delle uova delle pernici, che hanno preso il volo al mio passaggio . Mi guardo intorno, mentre mi stringo nelle spalle, il freddo punge la pelle ed intorno gli alberi sono ancora molto verdi, le chiocciole si muovono ancora ,lente sotto le foglie , anche i ricci non si sono chiusi, ovunque, sui resti dei vecchi alberi, colonie di funghi strani riempiono le cavità, dove il muschio la fa da padrone..poi mentre intraprendo con cautela a scendere un pendio, cercando appigli tra i rami e lo sguardo scende al terreno, scorgo quello che non avrei immaginato, un piccolo angolo fiorito di ciclamini selvatici, non molti, ma lo scorso anno erano solo tre, ora qualcuno in più.. dopo anni in cui mi sono dedicata a ridare vita naturale a questi luoghi, che non concimo, se non con quello che la natura lascia sul terreno, che non avveleno con diserbanti e antiparassitari. Non importa se i prati all'inglese confinanti guardano altezzosi il mio giardino, dove l'erba è di cento specie, dove si fermano gli uccelli di passo, dove in primavera certi angoli si tappezzano di fragoline e di tulipani selvatici, di violette , pervinche, dove la volpe ha la sua tana , le lepri sono di casa e tanti tanti uccelli mi fanno compagnia. Amo questo luogo, lo amo perchè qui è passata la parte più importante della mia vita, lo amo perchè l'aria è stupenda, respiro a pieni polmoni e mi sento serena, qui nella natura, meravigliosa madre di vita, creatrice di bellezze straordinarie, uniche ,pittrice attenta alle sfumature con cui colora i giorni del suo tempo.