40 anni sono passati da quella mattina in cui venne ritrovato morto su una spiaggia di Ostia Pier Paolo Pasolini ,uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso, ecclettico,capace di esprimere con ogni mezzo di comunicazione quella sua visione contemporanea del mondo, che sarà quasi profezia del futuro. Comunista nell'anima non tradì mai le sue ideologie, combattè tutte le contraddizioni che vedeva in quel partito, che non lo amava, e come avrebbe potuto?.Si schierò apertamente contro i giovani che occupavano le università, li chiamava per quello che erano in realtà , borghesi per estrazione, comunisti nelle parole, per snob, mai al fianco del proletariato, ma ribelli verso un sistema di scuola che li opprimeva, come le loro famiglie, ed era per questa liberazione che occupavano scuole ed università, per quel comunismo da nomenclatura con la puzza al naso. La sua sinistra era quella del popolo, del quale vedeva tutte le miserie, che non erano solo fame, ma miserie con radici nei tempi, alberi non da estirpare , ma innestare perchè portassero altri frutti.La canzone “Cosa sono le nuvole”, scritta dallo stesso Pasolini con la musica di Domenico Modugno, è un pezzo cult di grande atmosfera. In qualsiasi versione essa si riproponga e in qualsiasi tempo, sempre fa vibrare quelle corde che solo le grandi emozioni riescono a toccare. Fra i grandi che l’hanno continuata a riproporre negli anni – Avion Travel, Stefano Bollani, Dolcenera, Peppe Servillo -, Stefano Belisari .Ch’io possa esser dannato se non ti amo. E se così non fosse non capirei più niente. Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo… così. Ah! Malerba soavemente delicata di un profumo che dà gli spasimi! Ah! ah! tu non fossi mai nata! Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo… così.Il derubato che sorride ruba qualcosa al ladro, ma il derubato che piange ruba qualcosa a se stesso. Perciò io mi dico finché sorriderò tu non sarai perduta. Ma queste son parole e non ho mai sentitoche un cuore, un cuore affranto si cura con l’udito. Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo… così. Con questi versi di Pier Paolo Pasolini ci ha regalato questa gemma preziosa, una canzone di così disincantata di ingenua bellezza.
PierPaolo Pasolini, uomo di ieri e di oggi...
40 anni sono passati da quella mattina in cui venne ritrovato morto su una spiaggia di Ostia Pier Paolo Pasolini ,uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso, ecclettico,capace di esprimere con ogni mezzo di comunicazione quella sua visione contemporanea del mondo, che sarà quasi profezia del futuro. Comunista nell'anima non tradì mai le sue ideologie, combattè tutte le contraddizioni che vedeva in quel partito, che non lo amava, e come avrebbe potuto?.Si schierò apertamente contro i giovani che occupavano le università, li chiamava per quello che erano in realtà , borghesi per estrazione, comunisti nelle parole, per snob, mai al fianco del proletariato, ma ribelli verso un sistema di scuola che li opprimeva, come le loro famiglie, ed era per questa liberazione che occupavano scuole ed università, per quel comunismo da nomenclatura con la puzza al naso. La sua sinistra era quella del popolo, del quale vedeva tutte le miserie, che non erano solo fame, ma miserie con radici nei tempi, alberi non da estirpare , ma innestare perchè portassero altri frutti.La canzone “Cosa sono le nuvole”, scritta dallo stesso Pasolini con la musica di Domenico Modugno, è un pezzo cult di grande atmosfera. In qualsiasi versione essa si riproponga e in qualsiasi tempo, sempre fa vibrare quelle corde che solo le grandi emozioni riescono a toccare. Fra i grandi che l’hanno continuata a riproporre negli anni – Avion Travel, Stefano Bollani, Dolcenera, Peppe Servillo -, Stefano Belisari .Ch’io possa esser dannato se non ti amo. E se così non fosse non capirei più niente. Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo… così. Ah! Malerba soavemente delicata di un profumo che dà gli spasimi! Ah! ah! tu non fossi mai nata! Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo… così.Il derubato che sorride ruba qualcosa al ladro, ma il derubato che piange ruba qualcosa a se stesso. Perciò io mi dico finché sorriderò tu non sarai perduta. Ma queste son parole e non ho mai sentitoche un cuore, un cuore affranto si cura con l’udito. Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo… così. Con questi versi di Pier Paolo Pasolini ci ha regalato questa gemma preziosa, una canzone di così disincantata di ingenua bellezza.