Sentimentalmente

Chi vive e chi sopravvive...


 <Dovunque ci sono siti che, facendo riferimenti a filosofie orientali, oppure a considerazioni di intellettuali, le cue parole sono come il " Verbo", cercano di aiutarci ad essere migliori prendendo coscienza di chi siamo, come ci formiamo e come possiamo  stare meglio con noi stessi. Ho trovato uno di questi pensieri, che tradotto  velocemente suona così:" Tu sei i libri che leggi, i film che vedi, la musica che ascolti,la gente che incontri, i sogni che hai, le conversazioni a cui partecipi  , tu sei tutto ciò che prendi da queste cose. Tu sei il suono dell'oceano,  un soffio di aria fresca, la luce più brillante e l'angolo più scuro.Tu sei la somma di tutte queste esperienze che hai avuto nella tua vita, della quale tu sei ogni secondo di ogni singolo giorno. Allora buttati nel mare della conoscenza e dell'esistenza , lascia che le parole scorrano nelle tue vene e che i colori inondino la tua mente." Sono in pieno accordo con questo pensiero; se mi fermo, ora che i miei anni sono tanti a riflettere, posso dire che è vero, che queste parole sintetizzano in modo piacevole un percorso di vita di una persona normale, alla quale la vita ha dato tanti dolori, ma anche tante gioie e moltissime opportunità- Poi mi guardo intorno, in questo mondo sconvolto da economie in crisi, guerre, migrazioni di massa, vedo sui media gente spaventata, occhi tristi, infinite sofferenze in grandi e piccoli, gente malvagia, crudeltà impensate fino a poco tempo fa. Il mondo sta perdendo tutte le conquiste che avevano migliorato la vita in molti paesi.  Mi chiedo che senso possa avere quella specie di decalogo che ho descritto per queste persone, che mancano di tutto, che non riescono a soddisfare i bisogni primari, che spesso non conoscono la loro identità, l'anno di nascita, non hanno mai letto un libro, visto un film, ascoltato una musica piacevole. Si può cercare ci conoscerci dentro perchè così si starà meglio, quando si deve pensare a vivere fino a domani?