Sentimentalmente

Uomini non terroristi...


 Sono turbata, molto turbata da quanto è successo  a Parigi, da quanto continua a succedere, dalla paura che, nonostante le dichiarazioni di non voler subire , nè cedere a quelli che vogliono essere i condizionamenti ed imposizioni del terrorismo. Questo ha colpito la Francia, da sempre la porta aperta ai fuggiaschi di ogni religione e regime, dove ormai vivono  integrati emigranti di  seconda e terza generazione. Questo terrorismo vuole imporre al mondo le sue regole e colpisce a destra a manca aumentando lo sgomento tra la popolazione, che nonostante tutto continua  a parlare di non odio ed accoglienza. Fino a quando? fino a quando non  toccherà a noi. Per questo plaudo alla determinazione del presidente e del governo Francese, che non ha pensato troppo a reagire restituendo  violenza a violenza.La troppa tolleranza  verso questi  che arrivano da noi  ,spesso mascherati  con le la crime della disperazione,  mostra loro non  la nostra bontà d'animo ma la nostra debolezza, che  si veste di garantismo e  buonismo. Dalle notizie della scorsa settimana, commentate da Massimo Gramelllini  nel suo Buongiorno su la Stampa.Si può proibire a dei bambini delle elementari una passeggiata di bellezza tra la «Crocifissione Bianca» di Chagall e i quadri a soggetto religioso di Guttuso e Van Gogh «per venire incontro alle sensibilità delle famiglie non cattoliche»? Succede alla scuola Matteotti di Firenze, dove alcuni genitori denunciano la cancellazione di una visita alla mostra di Palazzo Strozzi dedicata al rapporto tra arte e sacro. Sarà  un ragionamento insensibile, ma se alcune famiglie musulmane (la tartufesca definizione di «non cattoliche» si riferisce ovviamente ed esclusivamente a loro) si considerano così urtate dalla presenza di qualche croce in un museo, possono sempre tenere i figli a casa, senza per questo che a casa ci debbano restare pure tutti gli altri. Altrimenti il prossimo passo sarà mettere all’indice il Battistero e la cupola del Brunelleschi, con il risultato che per non urtare la sensibilità di chi arriva da fuori si urterà terribilmente quella dei fiorentini, non meno meritevole di tutela.  Quando si parla di integrazione, si gira sempre intorno allo stesso tema: la mancanza di reciprocità. Per un occidentale, credente o ateo che sia, visitare una moschea o una mostra di mosaici non rappresenta un problema. Per molti musulmani, invece, l’esistenza di altre culture intrise di simboli religiosi genera disagio o addirittura insofferenza. Questa mancanza di reciprocità vanifica ogni slancio di comprensione. Se gli sforzi vengono fatti sempre da una parte sola, alla fine producono esiti grotteschi come a Firenze. Alimentando per reazione un riflesso, questo sì reciproco, di chiusura.  Sono queste le cose che non vanno più tollerate da chi viene da noi a vivere, a studiare , ospiti nel nostro paese .La cosa è molto semplice. Dovunque si vada si accettano le regole, le leggi, gli usi e costumi degli altri, specialmente quando non ti viene proibito di continuare le tue usanze e praticare la tua religione, cosa che nei loro paesi non  viene permessa a noi. A chi non piace la via del ritorno  a casa è possibile. La  Francia dice di essere in guerra ed ha ragione, è la sola regola che certi popoli  debbono imparare a praticare a viso aperto, senza scuse fasulle, nell'ombra. La loro è una società di estremismo anche maschilista,   si mostrino uomini, non terroristi!