Sentimentalmente

La Luna...


La luna ha raccolto per secoli le confessioni e le tensioni degli uomini, offrendosi alla contemplazione di ogni spirito desideroso dell'immortalità, della percezione dell'infinito e del possesso della pace.Gli antichi la rappresentavano come una divinità vergine, identificandola con Artemide-Diana, ma anche con Selene, figlia di Iperione e Theia e sorella di Helios ed Eos; la sua figura era essenziale anche nella cultura egizia. Associata nella mitologia alle figure solari come necessario complemento delle divinità che presiedono allo scorrere del tempo e al movimento dei corpi celesti, Artemide ha un corrispettivo nella divinità maschile giapponese Tsukuyomi e, come la dea cacciatrice greco/romana, anche Tsukuyomi è fratello della dea del sole Amaterasu: la coppia, insomma, ricorda, a parti invertite, quella di Artemide/Apollo, figli di Zeus e Latona.  I miti non finiscono mai di stupire chi li legge e li studia, rivelano tradizioni simili in punti del mondo molto lontani fra loro e in culture che non si sono mai incontrate. Nel romanzo 1Q84 di Haruki Murakami,  si ritrovano momenti che riportano alla mente reminescenze letterarie . In questo ricco racconto, la luna è per i due protagonisti, Aomame e Tengo, un elemento fortemente simbolico, oltre che il segno di riconoscimento della realtà misteriosa e sfuggente in cui sono intrappolati e nel cui cielo compaiono ben due lune, una più grande e una più piccola. Per questo motivo entrambi sono spesso descritti mentre osservano il satellite, interrogandolo con lo sguardo o dialogando con esso come se fosse il custode di una verità che a loro è preclusa.       La luna guardava la terra da vicino da più tempo di chiunque altro. Probabilmente era stata testimone di tutti i fenomeni accaduti e di tutte le azioni compiute quaggiù. Ma manteneva il silenzio e non raccontava nulla. Si limitava a custodire un pesante passato con precisione e distacco. Lassù non c’era aria né vento; il vuoto era adatto a conservare infatti i ricordi. Nessuno era mai riuscito a sciogliere il cuore della luna. Aomame alzò il bicchiere verso di lei.  - Di recente hai dormito tra le braccia di qualcuno? La luna non rispose.  - Hai amici? - chiese. Nessuna risposta.  - Non ti senti stanca, a volte, della tua vita così fredda? Anche questa volta, nessuna risposta.Di fronte a questo brano non potevano non risuonarmi nella mente i versi di Giacomo Leopardi che aprono il commovente Canto notturno di un pastore errante dell'Asia (vv. 1-8):Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,silenziosa luna?Sorgi la sera, e vai,contemplando i deserti; indi ti posi.Ancor non sei tu pagadi riandare i sempiterni calli?Ancor non prendi a schivo, ancor sei vagadi mirar queste valli?La luna silenziosa per la quale il poeta compone i suoi versi è riflessa nelle parole di Murakami, con tutte quelle domande senza risposta. Eppure il pastore e Aomame non le chiedono di dare responsi sul loro destino, ma domandano che la luna parli di sé, svelando, almeno in parte, il mistero della sua eterna esistenza, lassù, nel cielo tenebroso.  Da sempre gli uomini vedono la luna nel cielo, alcuni son affascinati da lei e passano ore con lei in questo dialogo di pensieri ed immaginazione, suggestioni che ci fanno ascoltre la voce della luna raccontare... lei che è là da sempre, mentre noi, nel tempo , abbiamo perso quel contatto  colla natura , che è quasi scomparso con l'avvento dell'età dei lumi, in cui abbiamo valorizzato la ragione, l'esperienza e l'esperimento. E l'aveva capito già  Leopardi, ora Murakami si pone le stesse domande, che paiono diventare ancora più impellenti, poichè la tecnologia non ci darà mai la risposta. C'è una realtà che non ci è più accessibile perché la nostra sensibilità è mutata, incapace di cogliere l'autenticità del vero. E forse la luna è l'unico elemento incorruttibile, di fronte al quale appare chiaro che la trasformazione non è avvenuta nella Natura, ma in noi che ad essa ci rapportiamo. 
Vincent Van GoghPasseggiata sotto la luna.la strana coppia