Sentimentalmente

Cos'è la banalità del male?


  Scriveva Hanna Arendt, ebrea, a proposito del male:E' mia opinione che  il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo;e che non possegga nè una profondità nè una dimensione demoniaca.Esso può invadere il mondo intero e devastarlo, precisamente perchè si diffonde come un fungo sulla sua superficie.E' una sfida del pensiero che ho scritto perchè il pensiero cerca di andare in profondità, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento in cui si interessa al male viene frustrato perchè non trova nulla. Questa è la sua banalità.  Solo il bene ha profondità e può essere radicale.  Cos'è la banalità del male?Secondo me la possibilità che ha l'individuo, come essere pensante, di saperlo riconoscere come elemento estraneo all'umanità , che non ci appartiene ma che si impossessa dell'uomo come saprofita, succhiando con la linfa ogni possibilità di scacciarlo, rendendo schiavo l'uomo  di cui si è impossessato. Ecco perchè solo qualcuno ha il coraggio e la forza di rifiutarlo. Ecco perchè il pensiero umano non deve mai cedere a nessun tipo di condizionamento, perchè questo non avviene mai a nostra insaputa, ma in piena coscienza.Oggi,apertura del Giubileo della Misericordia, ricordiamoci di quanta misericordia noi tutti, uomini peccatori, abbiamo bisogno, quando per misericordia si intende l'offerta dell'abbraccio di Dio a tutti noi, su questa terra prima del giudizio che avverrà al  Suo Cospetto.