Sentimentalmente

I greci e la bisessualità... solo per uomini, nessuna libertà, ma regole!


Eva Cantarella, una delle massime studiose del mondo antico, sfata il  "mito" della libertà sessuale nell’Antica Grecia "La  distinzione tra comportamenti sessuali non era etero- e omo-sessualità. Era attività e passività." Ho riassunto un suo articolo. Parlando della sessualità degli antichi , e in particolare dei greci,  dobbiamo chiarire che i nostri più lontani antenati europei non capirebbero quello che stiamo dicendo. Non capirebbero, più precisamente, parole come etero-, omo- o bi-sessualità, perché allora non esistevano i concetti che queste parole esprimono.L’etica sessuale degli antichi, infatti, era molto diversa dalla nostra, per il fatto che  questi (greci e romani) erano pagani .E questo è una cosa importante. Fu il cristianesimo infatti a introdurre concetti e precetti sessuali che noi,  moderni, siamo (più o meno) abituati a considerare universali. Premesso ciò eccoci ai greci: per loro la bipartizione fondamentale tra comportamenti sessuali non era etero- e omo-sessualità. Era attività e passività.La virilità infatti, per loro, significava  e imponeva “attività” . Un uomo doveva essere attivo in tutti i campi, dalla guerra, in cui doveva vincere, alla politica, in cui doveva imporre le proprie idee, all’amore, in cui doveva sottomettere: non solo le donne ma anche alcuni uomini. Ma a una condizione: che il sottomesso (detto eromenos, “l’amato”) fosse un pais, vale adire un ragazzo, destinato a diventare un uomo ma non ancora tale, perché ancora debole, intellettualmente e sessualmente incerto, e quindi equiparato alle donne. Quando il pais diventava un uomo , infine, (attorno ai vent’anni) non poteva e non doveva più essere un “amato”. Doveva diventare un erastes (“amante”), vale a dire il partner attivo non solo di una donna ,la moglie o le amanti che gli erano ampiamente consentite, ma anche di un pais, che diventava il suo “amato”. Come vedete erano comportamenti soggetti a regole  e permessi solo agli uomini; il mito della libertà  sessuale  dei greci si rivela quindi falso , poichè i tutto ere regolato da norme, la cui violazione era sanzionata  giuridicamente e socialmente. Possiamo quindi parlare di bisessualità dei greci, intendendola tuttavia di significato diverso da come viene definita oggi. I greci erano bisessuali nel senso che nel corso della loro vita avevano rapporti sia con donne sia con altri uomini: ma nel senso e secondo le regole sopra indicate. Infine,  i concetti sopra espressi valgono esclusivamente per gli uomini. Alle donne non era consentito avere rapporti che con gli uomini, e secondo la legge solo con i propri mariti.