Sentimentalmente

Quando un personaggio mi sorprende...


 Quando ascoltai Dylan per la prima volta pensai: devi ammirare questo ragazzo perchè ha cosi' tanto coraggio da cantare  così stonato. Ma poi mi concentrai sulle parole. Questo mi conquistò. E pensare che ero solito annoiarmi in fretta di chiunque e di ogni cosa. Ecco perchè mi avvicinai a Dylan , perchè egli mi offriva  qualcosa di completamente nuovo. Era sua abitudine avere sempre con sè un blocchetto di fogli sul quale appuntare quello che vedeva attorno a lui. Quando scriveva non doveva essere stonato, anche se probabilmente lo era. Un felino come quello non  doveva proprio essere così. 
  Non mi sarei mai aspettata di leggere così belle frasi, scritte da un personaggio come Jimi Hendrix,  che nella sua breve carriera artistica, ci aveva abituati ad un personaggio istintivo, di solo impulsi, nervoso, sensuale, come lo era la sua musica. Infatti Jimi rivoluzionò il suono della chitarra. Il suo stile innovativo nel combinare distorsioni lancinanti, piene di dolore, ad una pura vena blues creava di fatto una nuova forma musicale, che si avvaleva di tutta la tecnologia legata allo strumento - dal finger-picking al wah-wah, dal plettro ai pedali, dal feedback all'effetto Larsen, dai controlli di tono ai distorsori. Nei suoi brevi quattro anni di "regno", Jimi Hendrix ampliò il vocabolario della chitarra elettrica rock più di qualsiasi altro. Hendrix diventò un maestro nel riuscire a tirar fuori dalla chitarra suoni mai ascoltati prima di allora; spesso con esperimenti di amplificazione che portano al limite, se non oltre, le capacità delle attrezzature impiegate.   E pensare  che il primo strumento del giovane Hendrix era stata una chitarra per destri, mentre lui era mancino. Imparò velocemente a suonare rovesciandola, e questa abitudine caratterizzò tutta la sua carriera artistica.Due sue esibizioni, in particolare, sono entrate di prepotenza nell'immaginario collettivo: il suo esordio al festival di Monterey del 1967, in cui concluse la performance dando fuoco alla sua chitarra davanti ad un pubblico allibito, e la chiusura del festival di Woodstock del 1969, durante la quale, con dissacrante visionarietà artistica, reinterpretò l'inno nazionale statunitense in modo provocatoriamente distorto e cacofonico.Secondo la classifica stilata nel 2011 dalla rivista Rolling Stone, è stato il più grande chitarrista di tutti i tempi. Si trova infatti al primo posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone, precedendo Eric Clapton e Jimmy Page.