La pittura di Picasso nasce insieme all'impressionismo, che cerca stimoli e forme nuove per differenziarsi dalla visione reale, che stava diventando appannaggio della fotografia, per cui la pittura aveva bisogno di trovare nuove dimensioni. Direi che avvenne una specie di rivoluzione paragonabile alla prospettiva che Giotto iniziò ad evidenziare prima ad Assisi e poi a padova nella cappella degli Scrovegni. Picasso sperimenta finchè inizia i suoi cicli pittorici che l'hanno immortalato-
Nel1901 ebbe inizio il cosiddetto “Periodo Blu”, che si protrasse fino al 1904. Il nome periodo dal fatto che Picasso dipingeva in maniera monocromatica, utilizzando prevalentemente il Blu in tutte le tonalità e sfumature possibili. Questo colore fu scelto da Picasso non solo per la sua forza espressiva, ma anche per la valenza psicologica che gli permetteva di andare oltre la figura.
.Per Picasso il colore Blu è una dimensione sacra e sentimentale: l'artista guarda in faccia la realtà, la miseria ,la sofferenza, oltre che la morte con grande compassione . I soggetti sono soprattutto poveri ed emarginati,personaggi senza speranza , ai quali Picasso rivolge, in questi anni, un’attenzione particolare; mendicanti, ciechi e girovaghi sono per lui continua fonte di studio, cui attinge in ogni angolo delle strade di Barcellona.
Picasso li ritraeva preferibilmente a figura intera, in posizioni isolate e con aria mesta e triste. Ne risultavano immagini cariche di tristezza, accentuata dai toni freddi (blu, turchino, grigio) con cui i quadri erano realizzati. In particolare, l’allegoria del cieco lo accompagnò per tutta la vita. Molte di queste opere sono profondamente commoventi.Il blu, ispirato al tonalismo del Greco, non è soltanto dolore, impropriamente, ma introspezione, ricerca di un valore.