Sentimentalmente

Che ci faccio qui?


"Signora, tocca a lei», la voce dell’infermiera la sollevò dal dover conversare con una donna la cui prima impressione di simpatia ed eccentricità le si rivelava più sbagliata ad ogni frase che pronunciava.Si affrettò a superare la porta che  una donna slanciata in camice bianco, troppo giovane per essere un medico navigato, le teneva aperta."Mi dica tutto». I dottori usano sempre questa frase per spezzare il gelo — ma tutto cosa?"Non mi faccio quindici docce al giorno, non mi lavo le mani dieci volte in un’ora, non accumulo nulla — be’… forse libri, ma è più un collezionare.  Mi piace leggere, imparare, scrivere,e non sono sicura di aver bisogno di una psichiatra".La depressione è un’epidemia di portata mondiale.Nel 2020 secondo le stime dell’OMS la depressione sarà la più diffusa malattia del pianeta.Penso che la maggior parte delle depressioni abbiano le sue radici nella solitudine, ma la comunità medica preferisce parlare di depressione piuttosto che di solitudine. È più facile fare una diagnosi e una scatola di farmaci. Invece se cominciassimo a parlare di solitudine, sapremmo, per certo, che non ci sono farmaci, nè  industria medica che  possa arricchirsi, basta l’amore umano.E la cosa meravigliosa è che non serve una scuola di formazione per essere amanti. Tuttavia c’è sempre uno squilibrio tra quanti continuano ad "ammalarsi" di questa malattia e coloro i quali cercano, ognun per sé, di arginarla.  Non ci ha mai insegnato nessuno a gestire la solitudine, dobbiamo imparare a farlo, ad amarla , perche c'è chi l'ama, o almeno confrontarsi con essa e con noi per sapersi orientare tra i tanti modi per vincere la solitudine.Ed oggi quanta solitudine popola il mondo, quante difficoltà a relazionarci con gli altri e , soprattutto quanto è difficile trovare il tempo per questo...Eppure viviamo oggi, ma non ci pensiamo mai.