Sentimentalmente

Non NE uscirò mai, Non Ci arriverò mai..


Per chi è scoraggiato, ed oggi sono tante le persone, per le quali il risveglio del mattino,magari dopo una notte travagliata , è un incubo, ecco un brano da un testo di Pennac. “Non CI arriverò mai prof.”“Come dici?”“Non CI arriverò mai!”“Dove vuoi andare?” “Da nessuna parte prof. Non voglio andare da nessuna parte!” “Allora perché hai paura di non arrivarci?”“Non voglio dire questo! È che non CI arriverò mai, punto e basta!” “Bene…..ma che cosè questo ‘CI’ secondo te?”“Non lo so…” “Che cosa vuole dire?….bisogna scoprire perché quel ‘CI’ ti fa paura….”“Io non ho paura…”“Non hai paura?…Non hai paura di  non arrivarCI?”“No…me ne frego!” “Prego?”“Si insomma non me NE frega niente”“Non ti frega niente di non arrivarci….e che cosè quel ‘NE’?” “Non lo so….è tutto quello che mi rompe il c…..o”Tutto questo scatenò presto una crisi con tanto di lancio di penna e quaderno…..allievo cacciato fuori e conseguente crisi del prof….Lasciai passare alcuni giorni….fino a quando il destino si incrocia ancora….con l’ennesima sua affermazione…“Non ci arriverò mai prof, gliel’ho detto…la scuola non è fatta per me….!“Bene….tre anni fa immaginavi che un giorno Ci saresti stato in una scuola superiore?…..invece CI sei……..CI sei arrivato”Non so come CI sei arrivato, se a giusto titolo o per anzianità ma CI sei arrivato, CI passeremo l’anno, Ci lavoreremo su, NE approfitteremo per risolvere alcuni problemi a cominciare dai più urgenti cioè la paura di non arrivarCI e questa mania di ficcare tutto in un unico “tutto” che poi è “vuoto”Quel “CI” e quel “NE”…..usati come pronomi o come avverbi non sono altro che un nascondiglio, un nascondiglio pazzesco… un nascondiglio dove ogni alunno (e non solo) si nasconde mentre è lo stesso nascondiglio a digerirlo.