Sentimentalmente

Ricchezza e povertà...


 Una domanda ricorrente: siamo ricchi o siamo poveri? L’Italia, come il resto del mondo, oggi è una nazione  con  due facce: la ricca, dove la gente pensa a divertirsi e a come spendere il denaro guadagnato, e la povera, dove la gente a stento riesce a vivere. Ebbene si, oggi viviamo in questo mondo, un mondo brutto, che non ci piace, ma dove i governi fanno poco o niente per migliorare le condizioni dei più bisognosi, attenti a non toccare gli interessi dei ricchi, nonostante vogliano mostrare il contrario.Purtroppo è sempre stato così, è sempre esistita la disparità fra le classi sociali, ma ultimamente sta andando via via peggiorando. La responsabilità? Vista da fuori diremo della tecnologia , che toglie lavoro, e della pubblicità che ci invoglia, a spendere anche in quei campi che non sono necessari per  vivere, ma creano uno status, per cui si dimenticano le persone che non hanno il necessario per vivere, nè una casa .Povertà assoluta, che da sempre è la vergogna degli stati. In ogni epoca c'è stato qualcuno che ha cercato di crear stili di vita , che portassero benessere al mondo, tutte dimostratesi fallimentari, vedi il comunismo,e per assurdo anche il capitalismo della finanza, quello che si vive oggi. Thomas More, politico e filosofo inglese del XVI secolo, si cimentò nella compilazione di un'opera  tesa a rendere la vita vivibile ad ogni cittadino. Nei suoi scritti ci espone tesi ,che è difficile  non condividere anche se ormai ragioniamo diversamente. Sicuramente scrisse convinto che la sua proposta di società non avrebbe avuto seguito: infatti  la titolò UTOPIA. Ho estrapolato un breve brano.Io son pienamente convinto che non è possibile distribuire i beni in maniera equa e giusta, o che prosperino le cose dei mortali, senza abolire del tutto la proprietà privata! Finché dura questa, durerà sempre, presso una parte dell’umanità, che è di gran lunga la migliore e la più numerosa, la preoccupazione dell’indigenza, col peso inevitabile delle sue tribolazioni. È sicuro che far sparire del tutto la miseria non è possibile; ma ben la si potrebbe alleviare un pochino, bisogna ammetterlo.Evidentemente si potrebbe stabilire che nessuno possegga al di là di una determinata quantità di terra, e fissare per legge la ricchezza in danaro di ognuno; come si potrebbe per legge evitare che un principe sia troppo potente o un popolo troppo insolente, poi che non si aspiri alle cariche pubbliche per mezzo di brogli o di danaro, né che si rendano necessarie grandi spese a chi le occupa, giacché gli si porge occasione a rifarsi economicamente per mezzo di frodi e rapine, e si sente poi il bisogno di dar quelle cariche a ricchi, mentre dovrebbero esser rivestite dai saggi.Anno 1516,Thomas MoreL’Utopia