Sentimentalmente

L'occhio del desiderio.


 Il Sufismo non è una dottrina, né una religione, nè una filosofia. Piuttosto è un modo di essere, un addestramento mentale incisivo e alieno al dogmatismo  Il Sufismo ha elaborato un ampio repertorio di storie didattiche che mancano di un destinatario particolare e si rivolgono piuttosto all’umanità, nella sua totalità come evidenziano questi versi di Ibn l-'Arabi contenuti nel "Tarjumân Al-Ashwâq":Il mio cuore è divenuto capace di accogliere ogni formaè un pascolo per le gazzelle,un convento per i monaci cristianiè un tempio per gli idoli, è la Ka'ba del pellegrinoè le tavole della Torah, è il libro del Sacro Corano.Io seguo la Religione dell'amore, quale mai sia la stradache prende la sua carovana: questo è mio credo e mia fede.L’occhio del desiderioUna storia Sufi racconta che quando Alessandro Magno morì e raggiunse il paradiso, portò con sé tutto il suo carico: tutto il regno, l’oro, i diamanti. Naturalmente non nella realtà, ma come idea. Le idee hanno lo stesso peso, anzi è l’idea il reale peso. Era troppo appesantito dall’essere Alessandro. Il guardiano cominciò a ridere e disse: “Perché ti porti dietro un tale peso?”. Alessandro rispose: “Quale peso?” perché nella realtà non aveva niente con sé. Era tutto nella testa, era la testa a essere pesante.Il guardiano gli diede una bilancia e mise un occhio su uno dei due piatti. Disse ad Alessandro di mettere tutto il suo carico, la sua grandezza, i tesori, il regno sull’altro piatto. Alessandro obbedì, ma l’occhio continuava a essere più pesante. Quindi Alessandro salì sulla bilancia lui stesso, ma l’occhio era ancora più pesante.Disse al guardiano: “Non capisco come può essere così pesante questo minuscolo occhio. Che cos’è? È un trucco, una magia?”.Il guardiano rispose: “Questo è un occhio umano. Rappresenta il desiderio umano… il desiderio verso l’esterno. Non può essere appagato, per quanto grande sia il tuo regno e grandi i tuoi sforzi. Nemmeno un solo occhio umano pieno di desideri può essere appagato”. Alessandro a quel punto disse: “Allora qual è il modo per appagarlo?”. Il guardiano gli gettò un po’ di sabbia negli occhi. L’occhio immediatamente batté la palpebra e perse ogni peso, fu privo di peso all’istante!  Vi propongo di seguito una considerazione di Osho su questo racconto, che scelse come allegato alla sua dottrinaÈ una bella storia. Nell’occhio del desiderio deve essere gettata un po’ di polvere di comprensione. Il desiderio scompare e resta solo il bisogno che non è pesante. I bisogni sono pochi… e sono belli. I desideri sono orrendi e fanno degli uomini dei mostri. Creano dei folli.Ricordalo sempre e scegli sempre ciò che porta più pace. Quando inizi a imparare a scegliere ciò che porta pace, una stanzetta sarà abbastanza, poco cibo sarà abbastanza, pochi vestiti saranno abbastanza, un amante, un uomo molto normale, sarà abbastanza. Ma se continui a chiedere sempre di più, diecimila uomini non ti basteranno. Anche l’uomo più meraviglioso si esaurisce prima o poi. Il tuo desiderio è inarrestabile, non conosce fine, non si ferma mai.