Sentimentalmente

Grazie di essere venuto...


Bussò il vento – come un uomo stancoEd io garbata ‘Entra’ gli risposiCon ferma voce – e allora egli rapidoEntrò nella mia cameraOspite senza piediInvitarlo a sedere era impossibileTanto sarebbe valso presentareAll’aria una poltronaEd ossa non aveva, per tenerloIl suo parlare era come il fiatoDi molti colibrì ronzanti insiemeDa un celeste cespuglioUn’onda, la sua faccia e mentre andavaDalle dita una musica gli uscivaDi suoni tremuliSoffiati nel cristalloIndugiò, sempre qua e là muovendoPoi timidamenteBussò di nuovo – fu come una rafficaEd io rimasi sola (Emily Dickinson)