Sentimentalmente

In farmacia...


  In attesa del mio turno, stamattina in una farmacia,che frequento abitualmente sono tornata indietro nel tempo , quando, dietro quel bancone esercitavo la mia professione. In un attimo ho visto un mondo completamente diverso, scaffali organizzati diversamente, dove abbondavano i tipici vasi da Farmacia, ognuno col suo contenuti di farmaci, pillole, tavolette, cioccolatini  vermifughi, polverine varie.  Grandi boccettoni di vetro marrone scuro ripieni di altrettanti farmaci, si alternavano sulle scansie. Sul banco la vecchia cassa col classico suono della chiusura, una bilancia e poche cose in mostra.L'industria farmaceutica  era l'opera del farmacista, che,ricetta alla mano, nel retro-laboratorio preparava e confezionava medicine personalizzate. La vera industria del farmaco era ancora lontana, e iniziò il suo sviluppo, dopo la guerra .  I primi ad arrivare in negozio furono i presidi sanitari e prodotti per l'igiene. Ricordo quando allestimmo il primo manichino nero. Capelli corti, corpo sodo e muscoloso. Ma  come si sa, non sempre l'aspetto è indice di buona saluta poichè il nostro omino doveva indossare una serie di fasce elastiche bianche per evidenziare sofferenze reumatiche o traumatiche( al polso, al gomito ,alla caviglia, alla schiena...),  che sopportava stoicamente con il sorriso (o quasi) sulle labbra. Perchè così sereno? Aveva fiducia nelle virtù taumaturgiche delle fasce elastiche del dottor Gibaud, capaci,se non di guarire ,almeno di lenire i dolori ai muscoli, ai tendini o ai nervi infiammati. Nessuna ricerca ha dato esito, quando, curiosa, cercai di sapere chi fosse questo misterioso Dottor Gibaud ,che  apportava tanto beneficio all'umanità sofferente, senza mai rivendicare un ruolo, un posto al sole, e nemmeno il suo quarto d'ora di celebrità. Uno di quegli infaticabili benefattori che tanto danno, senza nulla chiedere. Mi chiesi più tardi la stessa cosa per il Dottor Falqui (..basta la parola!)del famoso lassativo, per continuare poi  a chiedermi chi fosse il celebre Capitano della magica pasta per denti, di cui non si sapeva nemmeno il nome. Finalmente  è il mio turno :" Giovanna, che ti serve?" e mi ritrovo tra computer, scanner, bollini, ricette precompilate, decine di prodotti esposti, un piccolo supermercato del farmaco. Un velo di malinconia mi  spegne il sorriso,  uscita dal negozio  torno a casa per il  pranzo ed ora eccomi qui a condividere con voi una piccola emozione.