Sentimentalmente

L’innovazione che ci prepara il futuro.


 Primum, comunicare.  Dal momento che l'Arabia Saudita non è famosa in fatti di diritto umani e di parità di genere, fa notizia grande che abbia concesso la  cittadinanza onoraria all’androide  Sophia , mentre  punta , senza dubbio,a diventare vetrina dell’innovazione tecnologica: infatti questo è avvenuto,  per lanciare Neom, il superprogetto da 500 miliardi di dollari per un’avveniristica città-resort sul Mar Rosso. Per rimanere nell’ambito promozionale , Sophia è piuttosto sexy, dicono che assomigli ad Audrey Hepburn, ma rammenta non poco la robot umanoide-femme fatale (e dark lady) interpretata da Alicia Vikander nel film "Ex Machina".  
   Questo gesto è altamente comunicativo  da parte del governo saudita. Non sappiamo se la decisione contempla una prospettiva di totale equiparazione della neocittadina postumana ai sudditi della dinastia, oppure se verranno sviluppati degli appositi e specifici cyborg-diritti. Il tema dello statuto dei "soggetti" portatori di intelligenza artificiale sta entrando nell’agenda politica anche del Parlamento europeo , che ha cominciato a discutere della possibilità di attribuire loro la condizione di "personalità",  doveri e, anche, diritti,  e vi pare che abbiano dimenticato la tassazione? No .Certo. Il modello di cittadinanza scelto dai regnanti sauditi pare essere quello che riconduce al"lavoratore ospite" . Il termine deriva dal ceco "robota", ovvero "lavoro pesante" o "forzato", il termine utilizzato da Karel Capek per designare gli antenati dei replicanti che si era inventato in un suo dramma fantascientifico degli Anni Venti.  Sophia si presenta infatti come una lavoratrice della conoscenza che vuole mettersi al servizio della progettazione di sistemi urbani migliori, ed è pensata per un uso pacifico.  E' infatti la prima cittadina di una città che verrà costruita sempre in Arabia, abitata da uomini ed umanoidi ,ma questo non esclude che potrà essere usata per scopi bellici. Forse "lei" sognerà pecore elettriche come i suoi colleghi di "Blade Runner".  Chi è contrario allo" Ius soli" certamente se la prenderà per questo, ma quello che è certo è che la robotica e l’Ia stanno facendo della fantascienza il racconto della nostra realtà futura.