Sentimentalmente

Ieri la Festa del Pi Greco, la ricerca delle costanti della vita.


  Il Pi greco svolge un ruolo chiave nel nostro quotidiano, anche se non ce ne accorgiamo.3,141592653589793238462643383279… e potremo continuare all’infinito. Non stiamo parlando di un numero qualsiasi ma del p, il Pi greco: una costante matematica così speciale da avere un giorno tutto suo: il 14 marzo, appunto.  La data scelta fa riferimento al modo anglosassone del rappresentare le date indicando prima il mese (3) e poi il giorno (14) per ottenere il numero 3,14, l’approssimazione ai centesimi di Pi greco. 
All’Exploratorium di San Francisco, il fisico statunitense Larry Shaw, il Principe del pi greco, fu il primo a celebrare questo giorno 30 anni fa negli Stati Uniti .Matematicamente, il p è un numero che esprime il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Un numero irrazionale e trascendentale che influenza tutta la nostra vita.
 Dall’elettromagnetismo alla meccanica quantistica, dalle corde di uno strumento musicale agli archi o le cupole sotto cui ci capita di camminare, dalla medicina all’informatica, il Pi greco ha il suo ruolo.Furono i matematici e architetti Babilonesi i primi a impiegarlo, interpretandolo come 3,125. Poi vennero gli Egizi, che lo approssimarono a 3,1605. E infine i Greci, che arrivarono al 3,1419. Una storia lunga 4 mila anni, tempo che non basterebbe per calcolare - o anche solo per leggere - tutte le cifre decimali del Pi greco.