Sentimentalmente

Van Gogh e Delacroix...Due Pietà a confronto.


 
Quando esegue questa tela (70x63cm), ora al Museo Van Gogh di Amsterdam, è appena entrato nella casa di cura per alienati di Saint Remy-en-Provence. Lui stesso ha scelto di esservi internato.  Dopo una serie di violente crisi culminate, ad Arles, qualche mese prima, nell' atto di autolesionismo, quando, dopo una furiosa lite con l'amico Gauguin, si è tagliato col rasoio il lobo dell'orecchio sinistro, Van Gogh è sprofondato nella solitudine e nella depressione.Dopo la crisi, calmato e  più tranquillo, sa che la sua inquietudine non è venuta meno. Ad Arles quel cittadino troppo bizzarro e bizzoso fa  paura;la cittadinanza ne ha chiesto il ricovero coatto in ospedale. Vive in due stanze, una camera e uno studio, nella casa di cura dove  non smette mai di lavorare. In camera, conserva alcune litografie dei suoi pittori preferiti. Tra queste c'è una "Pietà", tratta da un dipinto eseguito da Eugène Delacroix nel 1840 , ora al Museo Nazionale di Oslo.
Delacroix è un pittore che Van Gogh ama particolarmente per l'uso vibrante dei colori e, soprattutto, come scrive più volte, per "quell'uragano che ha nel cuore" e nel quale si rispecchia.Nella sua "Pietà" sente, poi, una religiosità che condivide : "Solo Delacroix e Rembrandt hanno dipinto il Cristo cosi come io lo sento",afferma. Un giorno la litografia cade fra i colori della tavolozza e rimane danneggiata.Questa per lui è l'occasione per copiarla, o, meglio,per interpretarla  su tela, a modo suo facendo di quella litografia in bianco e nero un dipinto a colori.Il soggetto lo interessa particolarmente, tanto da farne  due copie, questa di Amsterdam e una, più piccola e meno elaborata, ora ai Musei Vaticani . In quel periodo i suoi pensieri tornano spesso a quella religione austera e solidale che ha praticato da giovane, quando faceva il predicatore e il catechista nel Borinage   Da un confronto col dipinto originale di Delacroix  si vede quanto, nella sua tela, Van Gogh abbia messo di sé e delle sue meditazioni.La composizione è la stessa, anche se in controparte, ma van Gogh, con i suoi colori stridenti, con il giallo acido  a contrastare il blu del mantello della Madonna, con  i suoi contorni esasperati e le sue pennellate vorticose, è arrivato a stravolgerla completamente. Allo sfondo scuro di Delacroix sostituisce un cielo  di fuoco al tramonto, mentre nel volto di Cristo, dalle guance scavate, i capelli e la corta barba rossiccia,  si intravede somiglianza col suo stesso volto, in un'identificazione nel dolore e nella sofferenza condivisa. La tela di Delacroix si conforma alla tradizione e ricorda i modi di pittori precedenti, primo fra tutti Rubens. Van Gogh, invece,  cambia ogni modello,  fa del suo dipinto, non solo la rappresentazione della scena sacra, ma anche quella delle sue emozioni e dei suoi pensieri usando colori accesi , pennellate veloci, quasi convulse, senza filtrare niente Anche in questo caso, come afferma il grande storico dell'arte Giulio Carlo Argan, "la materia pittorica acquista un'esistenza autonoma, esasperata e quasi insopportabile: il quadro non rappresenta, è".E cosi' nella sua "Pietà", troviamo un pezzo del grande pittore e della sua anima tormentata e ferita.