Sentimentalmente

La verità e il dubbio. La Parabola dei tre anelli...


 C'è una parabola che si chiama "Dei tre anelli", ripresa anche nel periodo illuminista, che si sa era alla ricerca di verità incofutabili,il che ci insegna a ragionare sul fatto che , se è giusto e doveroso ricercare il vero, è altrettanto vero che ogni dubbio è plausibile. Parleremo allora di verità relativa e mai assoluta. Si parla di tre anelli, come simboli  delle tre grandi religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islamismo. Uno degli anelli è quello autentico, originale; gli altri due sono imitazioni perfette — dice la parabola — . Non è dunque possibile sapere quale sia la verità, che possiamo scorgere solo nell’umanità di chi lo porta al dito; chi si dimostra più umano, più capace di amore e comprensione verso gli altri, più aperto è — dei tre — colui che verosimilmente ha al dito l’anello vero. Ma l’impossibilità di conoscere la verità non ne nega l’esistenza.  Tuttavia nulla ci impedisce di ricercare questa verità. Ecco farsi strada il dubbio.  Ma non il dubbio arrogante e nemmeno il dubbio rassegnato  delle incertezze, bensì il dubbio costruttivo ,consapevole dei nostri limiti e delle nostre insicurezze, determinato a superarle nel pensiero di Cartesio:"Dubito, ergo cogito, ergo sum." Nel cogito, io penso, sta la via costruttiva del ragionamento del dubbio, nella ricerca della verità , il contrario del dubbio assoluto, che conduce esclusivamente all'accettazione come assunto di felicità possibile.  Ma questo significa anche essere senza opinioni, mentre il pensiero cartesiano ci conduce alla letteratura barocca dove in Spagna il concetto di vita è espresso nel detto"la vida es sueño"; di tutto si deve dubitare, ma se dubito, sogno, penso, so per certo che esisto. E questo è una verità.  Col tempo molte verità verranno rivelate con dimostrazioni di fenomeni, per cui si arriva alla certezza della verità sensoriale. E infine siamo ai tempi nostri, quando non esiste  verità oltre ogni ragionevole dubbio e siamo tutti spettatori del risultato miserabile in cui versa la condizione umana universale.