Sentimentalmente

Se Londra censura Klimt e Schiele... L’azienda dei trasporti ha preteso che le pubblicità di una mostra venissero oscurate.


 Se Londra censura Klimt e Schiele...L’azienda dei trasporti ha preteso che le pubblicità di una mostra ( installate sui mezzi pubblici e nella metropolitana) venissero oscurate.La Royal Academy di Vienna, insieme con l’Albertina Museum, ha deciso di dedicare – dal prossimo 4 novembre – una bella mostra al genio di Gustav Klimt ed Egon Schiele: i due (rivoluzionari) pittori protagonisti della Secessione viennese, capaci con i loro dipinti di suscitare le reazioni più diverse. Geni provocatori per l’epoca, la mostra ha riunito un trionfo di immagini visionarie, enigmatiche, dionisiache, che ben raccontano angoscia e disperazione dell’uomo moderno. Bene. La notizia è che a distanza di un secolo la loro pittura fa ancora scandalo.  A Londra infatti i due artisti sono stati sottoposti a una censura di Vittoriana memoria. Tant’è che sui mezzi pubblici e nella sotterranea sono apparse le scritte – pretese da “Transport for London”- : "Sorry. 100 years old but still too daring". Traduzione: "Scusate: abbiamo cent’ anni ma siamo ancora troppo audaci". E oggi ci risiamo: sugli autobus e nelle stazioni della metropolitana di Londra sono stati esposti dei nudi coperti da un cartoncino.
 I problemi legati ai dipinti senza veli di Schiele e Klimt non cominciano oggi. Già un anno fa l’Ufficio del Turismo austriaco, che aveva deciso di lanciare una campagna pubblicitaria per invitare i cittadini inglesi a visitare Vienna, avevano subito pressioni per "edulcolarli". Non essendo poi stato possibile trovare un accordo si censurò l’iniziativa tout court. 
 La decisione sta dividendo i londinesi. In un mondo che attraverso Internet dà libero accesso ad ogni perversione o eccesso, ha davvero senso che vengano "oscurati" disegni e acquarelli che hanno segnato la storia della pittura che risalgono a cento anni fa?  Norbert Kettner, amministratore delegato dell’ente turistico viennese ha così commentato: "Vogliamo mostrare alle persone quanto in anticipo sui tempi fossero questi grandi artisti attivi a Vienna più di un secolo fa. Oltre a questo, vogliamo incoraggiare il pubblico a notare quanto poco aperte e moderne siano rimaste le nostre società".   Emanuela Minucci la Stampa