Sentimentalmente

La mia prima alla Scala...grazie alla Rai!


  Sicuramente non è stato semplice per Davide Livermore la regia dell'Attila, presentata ieri sera alla classica prima della Scala di Sant Ambrogio. Però ci è riuscito benissimo riuscendo a non renderci così lontano il tempo di Attila, che ha ambientato in un novecento indefinito, dove i riferimenti ai molti periodi storici di quel secolo sono tanti e chiari. Un allestimento pieno di suggestioni lo ha aiutato a rendere bello tutto lo spettacolo, in particolare la scena della tempesta e quella del sogno di Attila, che mi ha letteralmente incantata; e sono stupita poichè non amo molto il melodramma quando viene spostato nel tempo.Ma qui c'è stato l'aiuto tecnologico, che regista e scenografi, con l'aiuto dei tecnici, hanno  sfruttato ,e le superfici a led, le proiezioni hanno creato un effetto fantastico.  E soprattutto c'era l'Attila , un eroe senza tempo,e senza luogo, parlando di lui  metaforicamente come il male che distrugge un mondo pervaso di cattiverie,odio, dissoluzione, Attila  che difende la sua onestà fino in fondo tra fedigrafi, opportunisti e vendicatori, in questo caso al femminile. Attila, il basso Ildar Abdrazakov ha sfruttato magistralmente la drammaticità, che Verdi ha messo in questo personaggio, mostrandoci un'ottima interpretazione vocale e scenica. Altro personaggio,degno di nota , Dolabella,che la soprano Saioa Hernàndez ha reso con maestria e padronanza nei vari momenti del dramma,facendo  del suo personaggio una donna moderna, capace di odiare, amare ed uccidere per un senso d'onore e di rispetto verso il padre. Bravi tutti gli interpreti, il tenore ed il baritono e il coro tutto.E'stata una  goduta serata alla Scala,  in poltrona, a casa mia , grazie alla RAI poichè non ero mai andata per la prima, purtroppo da sempre riservata ad  un ristretto numero di persone,politici e vip,quasi mai paganti, visto il modesto incasso sui due milioni. Eppure c'era uno sfarzo, un' esibizione di lusso pacchiano, dal  quale escludo soltanto le due sorelle Borromeo, una sfilata di soldi e gente brutta, nel vero significato della parola.   A rendere questa descrizione ancora più vera il contrasto di signorilità ed eleganza del Presidente  Mattarella e  della sua perfetta figliola nel ruolo di first lady of Italy.