Sentimentalmente

Gli altri...e io.


 Gli altri...e io.E' vero che un libro ci piace, ci assorbe quando riusciamo a sentirlo nostro, quando l'autore riesce ad interpretare  i nostri pensieri e ci conduce spesso ad una spiegazione ,che sentiamo nostra. Dicono che i giapponesi siano un popolo triste, depresso, forse perchè la maggior parte della gente  è anziana,forse è  per questa somiglianza che amo leggere autori nipponici. Forse perchè  Haruki  Murakami parla spesso  come  vorrei fare  io. "Mi domando se sia realmente possibile capire perfettamente un'altra persona. Anche quando ci sforziamo di conoscere qualcuno mettendoci tutto il tempo e la buona volontà possibili, in che misura possiamo cogliere la sua vera natura? Sappiamo ciò che è veramente essenziale riguardo a quell'altro che siamo convinti di comprendere tanto bene? [...] Mi sembra che le persone a una a una vadano silenziosamente cadendo giù dal bordo del mondo sul quale mi trovo io. Tutti procendono in direzione di quel bordo che da qualche parte deve esserci, e di colpo spariscono."Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo, 1995.