Sentimentalmente

Il getto selvatico della rosa..


 Parlare ieri di Arte e Pazzia, mi ha riportato alla  memoria uno dei libri più significativi della  letteratura italiana," Le libere donne di  Magliano", il cui autore Mario Tobino, medico psichiatra , ottimo scrittore,nel 1953  pubblicò non un romanzo, ambientato nel libero manicomio,dove lavorava e viveva, ma un diario di vita proprio e delle sue pazienti, colle quali condivideva non solo la malattia, ma la vita, le emozioni,le purezze e le perversioni ,le lucidità e  il buio profondo di anime allo sbaraglio. E  , ben vent'anni prima della legge Basaglia,aveva compreso come queste persone non potessero essere integrate nella società, senza creare quei  disagi infiniti per i malati ed i loro famigliari, come avviene ancora adesso. La pazzia forse non esiste  come malattia, esiste come somma di molteplici  disagi, con la loro motivazione e come tale, con amore  e comprensione, compassione e misericordia,  può essere indirizzata su percorsi di realtà alternativa, che permetta ai sofferenti di vivere senza la costrizione di certe strutture lager, tuttavia protetti da un  mondo , che non gli appartiene. 
 "Oggi è arrivata, proveniente da Firenze, una malata, una matta, giovane, fresca, alta, con lo stampo della salute fisica. Quando sono entrato nel reparto era seduta a letto e mangiava con golosità. Aveva la camicia aperta sì che le si vedeva comodamente un seno. Non aveva alcun pudore, neppure la finzione del pudore. È affetta da schizofrenia, quella malattia mentale che scompone la persona umana rendendola senza senso e senza scopo". Così inizia il libro, dal quale ho extrapolato alcuna frase significativa.“Un medico di manicomio, se è vivo, sempre vortica tra il peso dei deliri e la speranza che qualsiasi uomo anche se pazzo sia libero”.“Ogni creatura umana ha la sua legge; se non la sappiamo distinguere chiniamo il capo invece di alzarlo nella superbia; è stolto crederci superiori perché una persona si muove percossa da leggi a noi ignote.”“I matti non hanno né passato né futuro, ignorano la storia, sono soltanto momentanei, attori del loro delirio che ogni secondo detta, ogni secondo muore.”“I matti sono ombre con le radici al di fuori della realtà, ma hanno la nostra immagine.”